mercoledì 6 giugno 2012

I 5 motivi per cui "Un Poeta per Amico" ha ucciso di nuovo Massimo Troisi

  1. SPUTTANAPOLI. La serata inizia subito col piede sbagliato. Si parte con un frammento di pochi secondi di uno sketch di Troisi in cui esclamava:"Nuje a Napule stamme 'nguaiate". Frase che, estrapolata dal contesto creato da Troisi, isolata dal suo discorso, lascia intendere cose pensate nemmeno lontanamente da Massimo. E poi, proprio quando credi che sia tutto frutto della tua immaginazione, quando credi che sia l'apice della tua paranoia, che sia tutta causa dei continui stimoli socio-politici a trovare l'insulto ovunque, ecco che si inizia a parlare di camorra. Perché? Cosa diamine c'entra la camorra in una serata dedicata ad omaggiare Massimo Troisi? Quei video di magistrati, di persone che lottano la camorra, sono assolutamente fuori luogo in una serata come quella che avrebbe dovuto essere. E allora capisci che uno dei leitmotiv della serata è quello di gettare un altro po' di fango su Napoli.
  2. PERCHE'? E' quello che mi sono chiesto durante tutta la serata. Cosa c'entrano personaggi del tutto estranei a Massimo Troisi come Massimo Ranieri? James Senese? Alessandro Siani? Non hanno alcun nesso questi personaggi, escludendo il fatto che sono napoletani tutti e tre. E allora uno vale l'altro? Qualsiasi napoletano può essere chiamato a omaggiare artisticamente Massimo Troisi? E cosa c'entra Imagine di John Lennon cantata in apertura? John Lennon stesso che legame ha con Massimo Troisi? E Fabrizio De André? E Giorgio Gaber? Tutti grandissimi artisti, giganti dell'arte e della musica, ma che proprio non c'entrano nulla in un omaggio a Massimo Troisi. Hanno messo decine di giganti in un calderone tentando di fare un purè, ma nessuno si è amalgamato, anzi, tutta la mancanza di idee e raffinatezze degli ideatori è venuta clamorosamente fuori.
  3. FILLER. E' proprio l'impressione che mi ha dato. In italiano suonerebbe con lo sgradevole suono di "riempitore". E' una tattica usata da molti registi per creare delle scene di vita quotidiana o dai creatori degli anime giapponesi per "allungare il brodo". Consiste, appunto, di creare delle scene senza alcun nesso con la trama originale senza, tuttavia, alterarla. Ma qui si doveva creare una serata appositamente per Troisi, non si doveva appiccicare alla bell'e meglio un'accozzaglia di attori e cantanti per restituir loro notorietà e per far diminuire la consistenza del mio portafoglio. Il tutto è solo parzialmente giustificato dalla presenza di due iniziative importanti per i terremotati dell'Emilia e per i bambini poveri malati di cuore. Capisco dare risalto a queste beneficenze, ma non siamo alla Partita del Cuore e, attirare persone col solo nome di Massimo Troisi è al tempo stesso scorretto, geniale e lodevole.
  4. E MASSIMO DOV'E'? In tutta questa centrifuga di artisti, cantanti e ospiti quanto credete che si sarà parlato di Massimo Troisi? Quanti minuti dei suoi film e dei suoi sketch si saranno visti in tutta la trasmissione? Chi dice che, tutte insieme, non superavano la mezz'ora ha ragione. Condoglianze a chi crede che hanno fatto venire un'indigestione di Troisi a forza di interviste e filmati. Da denunciare per truffa.
  5. STUPIDO ME. Sì, stupido me, stupidi noi che credevamo che l'informazione italiota avrebbe abbattuto le barriere architettoniche del pregiudizio e del razzismo innanzi un artista di tal calibro, stupido me che su Twitter ho scritto un commento beffardo nei confronti di chi guardava "Mammoni" su Italia 1, convinto di assistere ad uno spettacolo di indimenticabile caratura e cultura. Stupido me che ho dato fiducia alla Tv di regime che tiene in scacco noi meridionali.