venerdì 28 ottobre 2011

La morte di Gheddafi. Dall'antichità il complotto ancora persiste.







Girando per Internet ho trovato questo video su Gheddafi, recentemente ucciso dai "ribelli" libici. Nel video si descrive un Gheddafi che è l'esatto opposto del mostro che si dedica solo alle infermiere sexy e che trucida chiunque la pensi diversamente da lui.

Viene descritto come un eroe, come un salvatore dell'Africa dalle grinfie Occidentali, come colui che si è sacrificato per il popolo libico, che è stato assassinato dalla NATO. E non è il solo a pensarla in tali termini. Girando per la Rete, si può notare uno stuolo di utenti

fermamente convinti o della legittimità e della giustizia del governo di Gheddafi(anche se non ho visto tanta difesa quando ha incontrato Berlusconi) o che il cadavere mostrato alla tv è in realtà suo figlio. Questa gente fa parte della schiera di persone (sono sempre le stesse) che divulgano la storia dell'11 settembre come auto-attentato di Bush

realizzato in modo tale da avere un'ottima scusa per invadere terre ricchissime di petrolio e che Osama Bin Laden non è mai esistito, e, di conseguenza, non potrà mai essere stato ucciso (e di quest'ultima teoria condivido un bel po' di cose).

Era inevitabile che la storia si ripetesse anche a proposito di Gheddafi e della guerra in Libia. Così, dopo le teorie che vedrebbero Jimi Hendrix, Hitler, Elvis Preasley ancora vivi, Micheal Jackson ucciso dal suo medico personale e Walt Disney ibernato in una cella, anche questa vicenda è stata oggetto di varie speculazioni al riguardo.

La teoria del complotto non ha inizio e non avrà fine. Essa non è mai nata. E' sempre esistita (mi scusino i cristiani per la mia citazione rubata). Fin dall'inizio dell'uomo si sono avute dispute irrealizzate con tantissime teorie tra esse contrastanti.

Mi riferisco, ovviamente, al misterioso "anello mancante" tra Homo Sapiens e la nostra specie evoluta: l'uomo di Neanderthal. Come è potuto scomparire all'improvviso, estinguersi senza lasciare eredi? E, tornando ancora indietro, come si sono estinti i dinosauri?

La versione più acclarata dalla scienza è che la loro estinzione è avvenuta in seguito ad una glaciazione che ha fatto sparire il cibo commestibile per loro, oppure un'altra più "spirituale" è che si siano estinti grazie ad una pioggia di meteoriti, evento che, secondo molti "apocalitto-complottisti" si ripeterà estinguendo la razza umana.

Andando molto molto più avanti nella Storia dell'uomo, la teoria del complotto ha trovato terreno fertile nel Medioevo. L'abbandono improvviso di Carlo V, l'assassinio di Thomas Becket nella Cattedrale di Canterbury, le varie uccisioni all'ordine del giorno di papi, re, imperatori e vescovi hanno dato adito a tante storie intorno a molte organizzazioni esoteriche (Illuminati, primi scorci di Massoneria, Opus Dei e tantissime altre).

E, con modalità differenti, con motivazioni diverse e con diversi intenti, questi complotti (o pseudo-tali) hanno perdurato fin'oggi. Ebbene, io dopo aver letto numerosissimi libri sull'esoterismo, sulle società segrete, su riti iniziatici e quant'altro sono arrivato ad un'unica conclusione certa: la teoria del complotto non potrà mai essere né smentita né confermata. La sua definizione la destina a rimanere in un limbo dove tutto e il-contrario-di-tutto coesistono senza alcun problema

e dove nessuno potrà esprimere delle considerazioni veritiere al riguardo senza essere coinvolti direttamente a meno di non cadere nella banalità e nella superficialità. Per cui, io scelgo la fronda dinnanzi a qualsiasi argomento. Non possiamo conoscere la verità. La Verità (con la "V" maiuscola) esiste, ma è a noi incomprensibile, una specie di metafisica kantiana tanto per intenderci.

E vi pongo un altro dubbio. Come immaginiamo, tra 200-300 anni, la futura Storia di questo momento dell'Italia? Quest'epoca sarà descritta come un'oasi di pace oppure una trincea? Ad esempio, Berlusconi visto, in un modo o nell'altro, come un danno arrecato all'Italia, come sarà descritto?

Probabilmente la storiografia ufficiale vedrà questa come un'epoca travagliata e Berlusconi non certo una figura positiva per le sorti del Paese. Ma non credete che fiorirà una letteratura parallela in difesa di Berlusconi e dirà che l'Italia viveva in pace e nel benessere grazie a lui?

E, quindi, chiunque vedrà Berlusconi come un male, in futuro, sarà visto come un "conformista", uno "schiavo", un "lobotomizzato" solo perché segue ciò che la Storia dice, a prescindere da come la pensa per davvero. E coloro che vedranno Berlusconi come un bene diventeranno degli "eroi oppressi", degli "intellettuali incompresi", dei "divulgatori della verità".

E si arriverà al paradosso che, un domani, Berlusconi potrà essere davvero un martire del libero pensiero quando ora è l'impegnato numero uno nel reprimerlo. E la stessa cosa sarà per tutto. Noi studiamo, impariamo il passato dai vincitori. Non sapremo mai la verità a proposito di alcunché. E ad esprimere questo pensiero sono i più grandi filosofi esistenti, da Voltaire ad Hegel, passando per Eco e Orwell.

E ora dirò una cosa che mi farà un bel po' di nemici tra le schiere dei meridionalisti: che ne direste se per il Regno delle Due Sicilie fosse avvenuta la stessa mutazione che ha subito Berlusconi? E se noi stessimo dando fede ad una storia parallela ma messa in giro da gente non molto raccomandabile?

Alla fin fine, se proprio dobbiamo analizzare la vicenda con obiettività, la storia del Sud ricco e depredato e del Nord demoniaco e ladro sembra fatta apposta per coloro che non fanno altro che delegare ad altri le proprie responsabilità? Non sarebbe la cosa più bella del mondo pensare che non siamo responsabili di nulla ma siamo solo povere vittime? Non c'è cosa più rilassante e soddisfacente dal mio punto di vista.

Tutto questo l'ho voluto dire per dimostrare che la Storia non esiste, che esiste solo un "Geist", uno Spirito Guida degli Eventi che fa sì che in modo assolutamente casuale, gli eventi si ripetano sempre facendo credere alla generazione vivente di avere in mano la scoperta più assoluta.

E, inoltre, vi rinnovo l'invito a non prendere nulla per oro colato nulla di ciò che vedete o sentite. Non fidatevi mai di nessuno.


venerdì 14 ottobre 2011

Trovati preservativi e fazzoletti sporchi sulla tomba di Virgilio. LA MISURA E' COLMA!

Il titolo dovrebbe bastare di per sé. Non ci dovrebbero essere altre parole. Lo scempio purtroppo non conosce fine. E, ironia della triste sorte, la situazione è talmente appropriata che appare metaforica; nessuno ci avrebbe più pensato ormai: dei ragazzi patetici, inutili, parassiti esibizionisti abbandonano dei profilattici e dei fazzoletti che hanno asciugato tutto tranne che il naso sulla tomba di Virgilio.

Segno metaforico della rozzezza, del disamore, della mancanza di ideali e di educazione della gente napoletana verso la propria città e verso lo sterminato patrimonio storico-artistico che la città offre, patrimonio che non ha rivali in tutto il mondo.

E' senz'altro una delle notizie più sconvolgenti che io abbia mai letto, e io ho visto i terremoti dell'Aquila e del Giappone, le stragi dell'11 settembre e della Norvegia, ma innanzi a questa notizia mi sono davvero sentito piccolo, impotente, indifeso.

Se è difficile intraprendere una qualsiasi battaglia contro qualcuno o qualcosa, è impossibile dare battaglia a sé stessi e pretendere di vincere. Gente così è la negazione di buona parte della retorica meridionalista crescente, che addita nella mancata conoscenza della reale storia del Risorgimento le cause di tutti i mali del Sud.

Balle! Come si può sperare in un cambiamento con simili persone? Non c'entra nulla il tipo di cultura che hanno ricevuto, perché queste persone non ne hanno avuta alcuna, ufficiale o meno che sia e posso assicurare che non hanno la minima idea di chi siano personaggi come D'Azeglio, Mazzini, Salvemini, Nitti o qualsiasi altro personaggio risorgimentale e postrisorgimentale,

conosceranno massimo Garibaldi e Cavour per via delle piazze a loro dedicate che si trovano al cuore della città. Non so spiegare il perché del passaggio da civili e colti borbonici a simile feccia. Ci vorrebbero anni ed anni di studio di antropologia per saperne qualcosa.

Mi viene in mente quello pseudo-scienziato chiamato Richard Lynn che "dimostrò" con i suoi "studi" che i settentrionali fossero più intelligenti dei meridionali e quindi antropologicamente superiori. All'epoca, ricordo, rimasi davvero scioccato da una notizia del genere, ma dopo tanto tempo mi trovo costretto a rivalutare l'ipotesi che avesse ragione:

Io non ho mai né visto né sentito di una popolazione come quella napoletana che autodistrugge sé stessa e la sua città nella più profonda indifferenza generale. Lo fa e basta, senza chiedersi troppi perché, senza farsi troppo domande, senza porsi dubbio alcuno.

Il problema, però, è che c'è una porzione enorme della cittadinanza che rispetta le regole, ragiona, lavora e di certo non farebbe mai niente del genere. E io ritengo che quella grossa fetta di popolazione vada protetta, salvaguardata, tutelata ed incoraggiata.

Per fare ciò, bisogna eliminare queste persone che sono incivili, irrispettose ed ignoranti. Gente che tenta sempre di fregare il prossimo e di fare i furbi. Gente che merita la più dura e spietata repressione. Questa gente dovrebbe imparare a rimpiangere Mussolini, dovrebbe tornare il fascismo solo per loro, per liberare la città da simile feccia.

E non a caso questi idioti, che sono parecchi ma pur sempre in minoranza, si fanno sentire in maniera molto maggiore della gente perbene. Se Shakespeare diceva il vero a proposito della goccia di male sufficiente a contaminare un oceano di bene, figurarsi centinaia di migliaia di gocce.

A causa loro tutt' Italia ha qualcosa da ridire sui napoletani. Se tutti provano rancore verso una sola singola città, gli abitanti di tale città dovrebbero porsi qualche serio dubbio. E non sto parlando dei mentecatto leghisti, dei lobotomizzati del calcio e di qualche invidioso infetto dal complesso di inferiorità. Lasciamo perdere simile gentaglia.

Io mi riferisco a tutto il resto. Pochi sono veramente neutrali nei confronti di Napoli: o la si ama o la si odia. Ebbene, io la amo da impazzire, è la cosa che più conta al mondo dopo la mia famiglia e sono pronto a tutto pur di farla tornare in cima al mondo come era solo 150 anni fa.

Mi rincresce che abbiano chiuso il campo di concentramento di Fenestrelle: vedendo simili comportamenti, una mezza idea di come riutilizzarla ce l'avrei.