giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della Memoria. Riflettiamo sui suoi significati.






Oggi, 27 gennaio, è il 66esimo anniversario dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz da parte dell' Armata Rossa e la liberazione dei pochi ebrei sopravvissuti. La ricorrenza è legge in Italia (legge n. 211 del 20 luglio 2000), e dalle Nazioni Unite "al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei".

Indubbiamente, questa è una data da tenere a mente in segno di rispetto per le sofferenze, le ingiustizie, le torture e gli orrori subiti dalla popolazione ebraica rinchiusa in questi campi di concentramento. Furono sterminati quasi 6 milioni di ebrei e numerossisimi nemici politici di Hitler, omosessuali, zingari, malati di mente, portatori di handicap e testimoni di Geova. E' stata una delle più grandi atrocità della storia, è stata una cattiveria ingiustificata (fino ad un certo punto), senza nessun fondamento logico. Ciò che stupisce è la cattiveria dei soldati, la durezza, la crudezza, la violenza dei soldati che dovevano eseguire gli ordini: erano stati ridotti ad esseri incapaci di pensare, a massa informe e senza spina dorsale.
Ciò che è successo è una gravissima ingiustizia che tutti vorremmo fosse cancellata. Guai dimenticare una accaduto tanto grave, una tappa tanto nera della storia. Eppura c'è ancora chi la nega, chi sostiene che nulla sia accaduto con l'unica "prova" che, negli appunti di Hitler, non è mai stato trovato un progetto di sterminio della razza ebraica. E' il cosiddetto negazionismo. In Italia vogliono far passare una legge che stabilisca l'illegalità di pensieri del genere e, credo, sia un gesto di cui lo stesso Hitler sarebbe stato molto fiero. Non si può proibire la libertà di pensiero e la libertà di interpretare fonti storiche. Ognuno ha il sacrosanto diritto di pensare ciò che vuole: se qualcuno pensa certe cose, avrà su di se il peso dell'ignoranza, il più grande peso possibile.

Ciononostante, questa data non deve diventare un lutto nè una celebrazione. Ogni anno, tutti gli anni, ci propinano sempre i soliti film, i soliti programmi, i soliti temi nei talk shows, le solite testimonianze, le solite storie sulle deportazioni, sulla cattiveria dei soldati, sui treni che percorrevano le strade gelate d'Europa. Oramai sono sempre gli stessi personaggi che esprimono gli stessi pensieri, che propongono le stesse cose ogni anno. E' un accaduto ormai diventato esaspertante, è un argomento noto e stranoto rovinato dai media, dall'enfatizzazione di ogni minimo particolare (ricorda molto la vicenda di Sarah Scazzi dal mio punto di vista). E, come molto spesso accade, per celebrare, per dare importanza, per rendere fede ad una giustizia se ne trascurano altre. A nessuno viene in mente le altre vittime degli altri regimi totalitari? Ai massacri delle guerre di etnie, alle guerre di indipendenza, alle guerre di secessione? Perchè non parlare delle violenze che attanagliano le popolazioni di tutto il mondo? Vi hanno fatto qualcosa di male i 20 milioni di morti nell'Unione Sovietica, i 65 milioni in Cina, i 2 milioni in Corea del Nord, i 2 milioni in Cambogia, il milione e 500 000 in Afghanistan e tanti, tantissimi altri morti durante i regimi comunsiti? Perchè nessuno si ricorda mai delle oppressioni, delle torture, dei massacri nelle teocrazie isalmiche, nelle guerre di indipendenza delle colonie africane, delle rivolte in Tunisia, dei regimi comunisti che ancora esistono in Asia e delle dittature fasciste sudamericane? A nessuno importa di questa gente? Interessano solo i 6 milioni di ebrei? E tutti i migliaia di massacri sconosciuti ai più? Che dire dei quasi 500 000 morti meridionali nel campo di concentramento di Fenestrelle istaurato da Vittorio Emanuele per combattere il brigantaggio? E degli stermini degli "eretici" del Tribunale d'Inquisizione nel Medioevo? Alle persecuzioni religiose? Perchè non ricordare tutti i sostenitori dei diversi re, delle democrazie morti? E gli scienziati perseguitati dalla Chiesa? Nessuno si ricorda di questi morti? Contano solo gli ebrei? Bene, io non ci sto. Gli ebrei odierni sono le persone più ricche del mondo, vivono ancora nel vittisimo dopo 66 anni, vivono delle ceneri di questa tragedia. I primi speculatori di questo terribile massacro sono gli ebrei stessi.

In sostanza, io sicuramente verrò definito antisemita o nazista (ignorando tutti i miei articoli). Non sono né l'uno né l'altro. Sono solo una persona che vuole e pretende uguaglianza per tutti. Il principio è proprio questo: o per tutti o per nessuno. Mi rifiuto di festeggiare o di sentirmi addolorato per le passate sventure di una popolazione che ora vive tra agi e lussi dimenticando, ignorando tutte le popolazioni le cui sventure e massacri subiti non sono mai finiti e non vengono ricordati da nessuna legge, nessuna giornata. Rimane solo il loro sangue e il loro sterminio nella più totale indifferenza.

mercoledì 26 gennaio 2011

Il Giornale di casa Berlusconi: come fa ad esistere ancora?

Stamattina, per cercare di ampliare i miei orizzonti, sono andato in edicola a comprare il Giornale di Feltri. Ad essere sincero, ero anche curioso di vedere un giornale di cui si è tanto discusso. Credevo, piuttosto, di trovare un quotidiano tipo Repubblica (un quotidiano, cioè, con tutte le sue fazioni e realtà modificate ) ma a favore di Berlusconi. Invece io sono rimasto assolutamente sbigottito, ero esterrefatto. Qualsiasi cosa (tutto di tutto!) è scritto solo ed esclusivamente per difendere Berlusconi. Ecco la prima pagina:





E' un'indecenza nel modo più assoluto. E' un continuo attacco agli oppositori di Berlusconi senza alcuna autocritica, senza un biriciolo di onor del vero o di amore della verità. Mancano le fondamenta del senso del giornalismo. Invece di parlare dei fatti gravi dal punto di vista morale del loro padrone, mette a nudo le amoralità degli oppositori (a prescindere se siano storie fondate o meno. E' come se un calciatore, dopo che un giornalista gli avesse dato un brutto voto riguardo alla sua partita, pubblicasse il giorno dopo un video dello stesso giornalista che fa una figuraccia mentre gioca a calcio. Non ha nessun tipo di fondamento). Non può mancare, ovviamente, un attacco alla magistratura e alla televisione l'una colpevole di trattare Berlusconi come tutti gli altri e l'altra di far parlare personaggi scomodi per il regime (indipendentemente se li apprezziate o meno).

Va bene, abbiamo dato un'occhiata alla prima pagina. Ci sarà qualcosa di interessante senz'altro continuando a sfogliare. Sarà un giornale fazioso ma fondamentalmente onesto. Ahimè, nulla di più falso. Andando alle pagine 2 e 3 è possibile leggere la geniale filippica di questo imparziale e corretto giornale nei confronti di Fini, di Fli e dei suoi guai giudiziari (se l'inchiesta riguarda Berlusconi è tutto falso e senza prove, ma loro possono infangare e diffamare chi vogliono, questo credo sia sottinteso).
A pagina 4 invece assistiamo ad una foto di Berlusconi bello come il sole che invita tutto il Pdl a rimanere unito contro i veleni e i comunisti.

A pagina 5 è addirittura pubblicata un'accusa a Santoro di aver spinto al suicidio un maresciallo dei carabinieri con le sue accuse. Ovviamente tutto questo è documentato da prove scientifiche e serie, mentre invece dire che il ministro La Russa abbia aizzato la folla ad uccidere due carabinieri durante una manifestazione del Fronte della Gioventù negli anni '70 è pura pretensione.A pagina 6, invece, c'è forse l'articolo più bello di tutto il giornale: un attacco a Ballarò, Annozero e L'Infedele accusando questi programmi di insultare e di "avere un unico obiettivo:demolire Berlusconi". Ma non conta che è stato proprio il premier ad insultare tutti i presenti in studio per poi chiudere il telefono a Ballorò, che la cosa si sia ripetuta l'altro ieri su La 7, che ad Annozero abbia addirittura minacciato Santoro e che sul Tg 4 Emilio Fede ha "lanciato un ultimatum" a tutti coloro che osavano parlare del caso Ruby. Segue un bell'articoletto che non sto qui a ripetere. Sarebbe solo uno spreco di spazio sui server. Sono, invece, ansioso di riportare integralmente l'articolo di pagina 21:

"Napoli e lo sciopero fai-da-te. Che cosa ci si inventa a Napoli e dintorni pur di non lavorare? Ecco l'ultima trovata: donare sangue il giorno dello sciopero dei metalmeccanici proclamato dalla Fiom per il 28 gennaio. Un gruppo di lavoratori pubblici e privati, indispettiti dalla mancata adesione della Cgil all'agitazione, hanno escogitato il modo per solidarizzare con i colleghi di Pomigliano e Mirafiori. Lo 'sciopero fai-da-te' prevede che queste persone il 28 si asterranno dal lavoro perchè donatori di sangue. In questo modo, si legge in una nota, 'avremo il diritto previsto per legge di assentarci dal lavoro, esprimeremo la nostra solidarietà ai metalmeccanici e alla Fiom, daremo per scelta in nostro sangue alla collettività e non per costrizione a Marchionne e a Fiat'. Ma dopo il prelievo parteciperanno ai corte?"

L' articolo non è firmato, ma provo tanta pietà per colui che l'ha scritto. Infatti egli/ella è schiavo/a di ben tre cose: dell'ignoranza, il giogo più pesante; del suo padrone Silvio Berlusconi, verso il quale avrà un rapporto di assoluta devozione forzata (deve essere costretto/a a dire che 2+2=3 se il suo padrone gli ordina di dire così); dei soldi (per guadagnare 10 euro dovrà leccare i piedi al padrone in tutti i modi possibili ed immaginabili). Se a Napoli hanno trovato l'ennesimo modo di non lavorare, senz'altro l'autore avrà migliaia di tecniche che gli consentono di guadagnare i soldi senza muovere un dito. Si vergogni e veda a cercarsi un vero lavoro anzichè spillare i soldi pubblici.

Continuiamo a sfogliare il ridente giornale. Voi direte: "si può essere faziosi su tutto, ma la cultura e bipartisan". Lo pensavo anche io prima di dare un'occhiata alla "pagina culturale". Ecco una foto:


Una vergogna. In poche parole stanno osannando un certo Eugenio Corti dicendo che il sistema non l'ha voluto riconoscere nella letteratura italiana perchè anticomunista. Ovviamente bisogna trovare un demonio anche in questo, un nemico inesistente, un castello di carta. La cosa ancora più scioccante è che, nella pagina della cultura, scrive anche Vittorio Sgarbi, personaggio noto e apprezzato da alcuni per via dei suoi insulti e le sue urla. Cos'altro c'è? Ah sì, una bella pubblicità sul miglioramento dell'assistenza sanitatia, della riduzione delle liste d'attesa nel Lazio, addirittura una pubblicità su un miliardo di euro speso dal governo per la disoccupazione giovanile, sull'aumento delle ore di lavoro, i soliti fattarelli per screditare esponenti dell'opposizione (ormai non si contano più), le lettere dei lettori che sanno parlare solo della storia di Berlusconi vittima del sistema comunista che governa l'Italia e poi? Ah già, la ciliegina sulla torta è la definizione del libro Terroni di Pino Aprile un "pamphlet per tifosi". Ennesimo tentativo per gettare fango sul sud tramite la divulgazione di cose false, inventate, create per far perdere al Meridione il loro senso di appartenenza alla terra, per oscurare le ricchezze che avevano e per far credere allo schiavo non solo di non esserlo, di non esserlo mai stato e mai lo sarà, ma che la sua condizione da schiavo sia la migliore possibile. Se non è dittautra questa...

In conclusione, questo è senz'altro l'oggetto più sporco, più corrotto e disonesto che abbia mai varcato la soglia di casa mia. E' un giornale dove traspare odio, razzismo, diffamazioni, violenza e incitamente al disprezzo altrui. Mai nessuna notizia sarà vera. E questo che dico non è prevenzione o mancanza di confronto: non vi è alcun confronto possibile con robaccia simile, non è difesa di qualche ideale o progetto col quale rapportarsi: è semplice fango, menzogna, dittatura, creata allo scopo di lavare il cervello alla popolazione. E' un giornale in cui non si fa altro che difendere Berlusconi e ad attaccare i suoi oppositori con metodi stalinisti, con cattiveria, con articoli subdoli e cattivi in ogni pagina, in ogni tema trattato. Anche andando alla pagina dello sport troverete insulti su Santoro, Travaglio o Saviano. E' un giornale pericoloso. E' un giornale che inganna. E' un giornale dove Sgarbi si permette di dire che "spiare le escort costa più della cultura" quando non c'è mai stato un governo che abbia apportato simili tagli alla cultura e alla ricerca (indipendentemente da come voi la pensiate), che prende in giro i suoi lettori dicendo l'esatto contrario di ciò che è. Se una relatà è scomoda, ripetono l'esatto contrario in ogni occasione disponibile. E' un giornale basato sulla cattiveria. Invito tutti voi a non leggere simile robaccia, a boicottarlo al fine di farlo chiudere. Altrimenti non ci meravigliamo si si hanno spettacoli come questo.

giovedì 6 gennaio 2011

La Rete, i social networks e Facebook. Così la profezia di Orwell è compiuta


Siamo ormai nel 2011, un'età impensabile per tantissimi. Nella storia del cinema e della letteratura si è sempre scritto o girato qualche libro o film con un titolo recante un anno molto lontano, in cui si descriveva un futuro bello e terribile al contempo. Mi vengono in mente 1984 scritto nel 1948, 2001:Odissea nello spazio girato nel 1968 ma ispirato a La Sentinella di Arthr Clarke scritto sempre nel 1948,oppure negli anni '40-'50 Io Robot di Isaac Asimov. Tutti hanno descritto un futuro lontanissimo per l'epoca, un futuro fatto da progresso sregolato, intelligenza artificiale più avanzata di quella umana, macchine che si ribellano,che provano sentimenti,che prendono il sopravvento sull'uomo,viaggi su Giove e altre pazzie impensabili anche ora. Tralasciando il significato intrinseco dei suddetti film o libri, la maggior parte delle cose descritte non ha avuto luogo. Ma io credo che ci sia stato un libro che ha previsto tutto questo.

Ovviamente mi sto riferendo a 1984. Ho già scritto un articolo corposo su questo aggiungendo anche la differenza con Brave New World di Huxley (per chi è interessato lo può trovare qui). Però non ho sottolineato molto un aspetto che a mio parere è importantissimo. Chi ha letto il libro può facilmente arrivare alla conclusione che Orwell ha previsto l'invenzione di telecamere e di televisioni e di usare le stesse come mezzo di lobotomizzazione di massa. Ma ancora più importante,a mio parere, è la funzione che avevano i teleschermi. Essi proiettavano l'individuo in una realtà virtuale ove poter essere sotto stretto controllo. I più tartassati da questo controllo tecnologico erano i membri del Partito Esterno i quali dovevano solo lavorare senza conoscere in alcun modo le funzioni e gli scopi del Ministero. I Membri del Partito Interno invece avevano il privilegio di spegnere i teleschermi quando volevano a patto che non superassero la mezz'oretta di spegnimento. Erano esenti solo coloro che avevano un ruolo e stretta collaborazione col Gran Fratello e gli ultimi della scala sociale, i prolet convinti che da loro non ci si poteva aspettare alcun tipo di ribellione. Notate differenza tra il romanzo e la realtà?

E' noto che la tv serve solo da strumento per rimbecillire la popolazione senza lasciar trasparire un minimo di cultura,salvo qualche film decente in via del tutto eccezionale. Il risultato di questo rimbecillimento generale è mostrato molto bene nel video postato nel precedente articolo che io non riesco a togliere dalla mente. La tv ha prodotto milioni di teste incapaci di pensare o di avere una propria autonomia, ha prodotto un'unica massa abnorme,informe,svuotata di tutto. Non è questione del singolo programma, è inutile fare l'ennesimo discorso qualunquista e improduttivo tipo:"è colpa del Grande Fratello","è colpa del Tg1","è colpa di Studio Aperto". E' un qualcosa di intrinseco alla tv, presente nel concetto stesso trascendentale. La televisione connette migliaia e migliaia di persone in un unico programma, un'unica frequenza amalgamandole benissimo qualunque sia il programma in questione. Tutto questo è noto a molti. Purtroppo,il mito di internet libero,della rete come unico mezzo di informazione libero è crollato. La rete non è affatto lbero,anzi, sta sostituendo la tv come mezzo di lobotomizzazione. Sono presenti siti dove si propone vera stupidaggine, ci sono siti nati al solo scopo di infastidire altri utenti, altri creati solo per diffondere insicurezza e stupidaggini. Internet, però, è anche cultura. Se fatto buon uso può davvero essere un potente mezzo.Purtroppo c'è un rovescio della medaglia.

Internet è costantemente controllato da forza dell'ordine che applicano censure passate sotto silenzio. Non appena un utente si registra su una piattaforma si attiva un meccanismo per cui il webmaster e la polizia postale si impropria dell'indirizzo IP dell'utente e quindi è facile risalire all'indirizzo e persino al numero di telefono, in casi estremi persino alla partita IVA,codice fiscale,codice iBan e numero di carta di credito. Nella gran parte dei siti su internet,specie i social networks, vige una vera e porpria dittarua da parte del creatore. Sui social network, erti a libera informazione e strumento di ribellione, c'è una censura tremenda e tutti sono sotto un infallibile controllo virtuale. Così facendo si ha sempre una popolazione mondiale,non italiana,sotto controllo e tutti registrati in modo da conoscere tutti i loro spostamenti. Una facile critica a questo mio commento sarà una cosa del genere:" E' un discorso generalizzante. In internet c'è lo sfigato che non ha nulla da fare,c'è la ragazzina stupida che cerca di flirtare con più ragazzi possibile,ma sui social network corrono anche molte informazioni che in tv non comprariranno mai. Molti hanno aperto gli occhi grazie ad informazioni prese dalla rete. Poi su Facebook e sui social network sono iscritti anche molti gruppi di sinistra e persino anarchici che non hanno sicuramente nulla a che fare con il governo attuale". Rispondo immediatamente.

Non metto in dubbio che Facebook,come ogni altra cosa al mondo,ha i suoi lati negativi e positivi. E' un mezzo spersonalizzante e massificante, il trionfo della globalizzazione made in USA. Inoltre è una società a scopo di lucro, ogni utente,ogni post è un guadagno in termini monetari per i proprietari. Inoltre non discuto che qualche persona con idee non da buttare si possa iscrivere,ma nel qual caso sarà controllato come una pedina. Vorrei sorvolare il discorso sui rivoluzionari da Facebook,bamboccioni ridicoli,che si riempiono la bocca con parole di cui non conoscono il significato e vogliono fare i ribelli estremisti perchè "fa figo" tappezzare la loro pagina con gigantografie di Chè Guevara o di Mussolini, ma persone che vogliono far qualcosa di serio non perdono certo il loro tempo su Facebook. Se per caso si iscrive qualcuno di potenzialmente pericoloso,è comunque sotto strettissimo controllo e,anzi, sarà un mezzo in più di identificazione.

Così è compiuta la profezia di Orwell con un misto di Huxley e di Asimov. Tutti sotto stretto controllo,nessuna via di fuga e la cosa più grave è che gli utenti si iscrivono "per loro volontà" senza nessuna coercizione. Invece la loro volontà non esiste. E' distrutta da ore di tv,di fiumi di parole sui gionali sulla fama di Facebook e di come possa essere "utile ed importante". Il vero profeta sulle sorti dell'umanità non è Gesù nè tanto meno Maometto. E' Orwell. Stanno comprando tutto e tutti. Il sistema inglobante e massificante per paura di una popolazione unita.

martedì 4 gennaio 2011

La Manifestazione dell'Amore PDL - Video allucinante


In preda ad una crisi maoschista ho digitato su you tube manifestazione pdl e posso affermare in tutta sicurezza che è il video più allucinante e orrendo che abbia mai visto. E' spaventoso,fa paura. Troverebbe il suo poso in un film distopico. Se Orwell,Huxley o Kubrick avessero potuto guardare certe cose avrebbero realizzato dei libri-shock che sarebbero rimasti nel patrimonio della letteratura internazionale. E' peggio di quel che pensassi. Ho scritto molti articoli al riguardo di Berlusconi, del Pdl e dell'intero sistema politico italiano e non,quindi non vorrei essere ripetitivo, inutile ripetere sempre le solite cose. Sono passati ben 9 mesi da quando il video fu girato,ma certa gente esiste tutt'ora ed è pià agguerrita di prima. Vorrei condividere il mio shock con i lettori di questo blog. Allucinante,spaventoso,non trovo altre parole

domenica 2 gennaio 2011

Li Chiamarono Briganti.Un film,una bocca tappata.

Salve e auguri di buon anno a tutti i lettori.Auguro a tutti voi un 2011 all'insegna della felicità e della speranza,cosa che non deve mai mancare neanche in situazioni disperate come la nostra.


Nell'augurare un buon anno ,vorrei impegnarmi a diffondere il film Li chiamarono...briganti
datato 1999,forte manifesto revisionista utilizzato in molti comizi ed università come documento antirisorgimentale. Il film narra dei soprusi e degli abusi del Savoia e dei coloni del Nord che sottomisero il Sud Italia con la scusa dell'unità e della fratellanza, non mancano molte scene forti.Fortunatamente, l'argomento in questione si sta diffondendo molto sul web e nelle librerie con numerosi libri al riguardo. Il film in questione contiene molti documenti storici preservati nell'Archivio di Stato e mai pubblicati. Per paura di diffondere la verità, fu ritirato dalle sale cinematografiche dopo poche settimane dall'uscita.Grazie ad internet,sta tornando in auge tra i pochi eletti con un QI tale da non usare la rete solo ed esclusivamente per Facebook e per la pornografia e da non essere lobotomizzati in alcun modo.


Qui si trova il torrent del film. Per scaricarlo è sufficiente cliccare su "Download Torrent". Richiede uTorrent per essere scaricato


Mi raccomando,diffondiamo il torrent su tutti i vostri blog e siti. La verità va diffusa