mercoledì 14 settembre 2011

Risposta a "La Rabbia e l'Orgoglio" di Oriana Fallaci. Che vergogna...


Domenica 11 settembre si è tenuto il decimo anniversario della tragedia di Ground Zero, quando circa 300 persone morirono in seguito al famigerato attentato jihadista da parte di Al Qaeda alle Torri Gemelle e al Pentagono. E' stato definito, quel giorno, il "giro di boa" della storia contemporanea, il giorno che cambiò il mondo.

In effetti quel giorno è stato davvero triste per chiunque guardasse la televisione. I tg trasmettevano uno scenario apocalittico fatto di morte, distruzione e fiamme; ovunque capeggiava il mito di Osama Bin Laden, il Demonio, il Maligno, il Nemico, l'Oscuro Signore. A questo proposito, le tv americane misero quello che, per l'epoca, era un fotomontaggio a regola d'arte nel quale il fumo uscente dalla Torre Sud pareva prendere le sembianze di un demonio o di un mostro diabolico. Secondo alcuni psicologi, questo vero e proprio messaggio subliminale è la vera causa per cui noi, al solo pensiero di quelle immagini, abbiamo un brivido freddo, anche chi, all'epoca, era molto piccolo e non capiva niente.

Ma non vorrei parlare di questo. I commenti si sprecano su quel deprecabile giorno, l'argomento è stato trattato miliardi di miliardi di bilioni di volte per 10 anni esatti (come è giusto che sia d'altronde) e quindi si sa tutto ciò che c'è da sapere.

Però, ora, vorrei portare alla vostra attenzione uno spezzone di La Rabbia e l'Orgoglio di Oriana Fallaci apparso sulla pagina da collezione del Corriere della Sera di domenica passata. Non ho mai avuto la (s)fortuna di leggere per intero un libro della signora Fallaci, sia perché tratta argomenti di cui mi interesso poco, sia perché sono a conoscenza delle sue vedute razziste e islamofobe e la cosa mi fa infuriare non poco. Leggendola, quasi quasi mi viene voglia di unirmi ad Al Qaeda, sempre ammesso che esista, e di prendere parte a questa sua Crociata alla rovescia (sempre ammesso che esista).

|-----------------|

Lo spezzone inizia con un elogio sperticato, retorico, quasi fanatico, degli Stati Uniti d'America. Stando alla signora Fallaci:

"L'America è un Paese speciale, da invidiare, di cui esser gelosi (...) Lo è perché è nato per un bisogno dell'anima, il bisogno di avere una patria, e dall'idea più sublime che l'Uomo abbia mai concepito: l'idea della Libertà, anzi della libertà sposata all'idea di uguaglianza (...) E' un Paese speciale, un Paese da invidiare, inoltre, perché quell'idea venne capita da contadini spesso analfabeti o comunque ineducati (...) [L'idea] venne materializzata da un piccolo gruppo di leader straordinari: da uomini di grande cultura, di gran qualità(...) Ma ha idea di chi fossero i Padri fondatori(...)? Altro che avvocaticchi (...) della Rivoluzione Francese! Altro che i cupi e isterici boia del Terrore (...)! Erano tipi, i Padri Fondatori, che il greco e il latino lo conoscevano (...). Tipi che in greco s'erano letti Aristotele e Platone, che in latino s'eran letti Seneca e Cicerone, e che i principi della democrazia greca se l'eran studiati come nemmeno i marxisti del mio tempo studiavano la teoria del plusvalore (...).


E fu con questi leader straordinari, questi uomini di gran qualità, che nel 1776 i contadini (...) si ribellarono all'Inghilterra. Fecero la guerra d'indipendenza, la Rivoluzione Americana. Be'... Nonostante i fucili e la polvere da sparo (...) non la fecero coi fiumi di sangue della futura Rivoluzione Francese. Non la fecero con la ghigliottina e coi massacri della Vandea. La fecero con un foglio che insieme al bisogno dell'anima , il bisogno di avere una patria, concretizzava la sublime idea della libertà anzi della libertà sposata all'uguaglianza. La Dichiarazione d'Indipendenza (...). E quel foglio che dalla Rivoluzione Francese in poi tutti gli abbiamo bene o male copiato (...) costituisce ancora la spina dorsale dell'America. La linfa vitale di questa nazione. (...) Perché trasforma (...) la plebe in Popolo. Perché la invita anzi le ordina di governarsi, d'esprimere le proprie individualità, di cercare la propria felicità. Tutto il contrario di ciò che il comunismo faceva proibendo alla gente di ribellarsi, governarsi, esprimersi, arricchirsi,e mettendo Sua Maestà lo Stato al posto dei soliti re.

(...) [Il padre] Diceva (...) che invece di riscattare la plebe il comunismo trasformava tutti in plebe. Rendeva tutti morti di fame. Be', secondo me l'America riscatta la plebe. Sono tutti plebei in America. (...) E a questo mondo non c'è nulla di più forte, di più potente, della plebe riscattata. Ti rompi sempre le corna con la Plebe Riscattata. E con l'America le corna se le sono sempre rotte tutti. Inglesi, tedeschi, messicani, russi, nazisti, fascisti, comunisti. Da ultimo se le son rotte perfino i vietnamiti che dopo la vittoria son dovuti scendere a patti con loro(...).

Credo che non saranno pochi a rimanere inorriditi innanzi a tali parole. Ma aspettate di sentire il pezzo forte, quello in cui la signora Fallaci esprime tutta la sua frustrazione, la sua chiusura mentale e il suo razzismo:

"(...) Con i figli di Allah la faccenda sarà dura. Molto lunga e molto dura. Ammenochè il resto dell'Occidente non smetta di farsela addosso. E ragioni un po' e gli dia una mano.
Non sto parlando, ovvio, alle iene che se la godono a vedere le immagini delle macerie e ridacchiano bene-agli-americani-gli-sta-bene. Sto parlando delle persone che pur non essendo stupide o cattive, si cullano ancora nella prudenza e nel dubbio. E a loro dico: sveglia, sente, sveglia! Intimiditi come siete dalla paura di andare contro corrente cioè d'apparire razzisti (parola (...) impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione),non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia.

Abituati come siete al doppio gioco (...) non volete capire che qui è in atto una guerra di religione (...). Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio (...) ma (...) alle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All'annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e divertirci e informarci.
Non capite o non volete capire che se non ci si oppone (...), se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare,a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri... Cristo!"

|-----------|

Allora, premetto che io ho avuto bisogno di 3 giorni di calma per non scrivere sciocchezze preso dalla foga dovuta alla rabbia per aver letto simili porcherie. Io ho subito pensato, appena finita la lettura, alla strage di Oslo del 22 luglio 2011. Ricordate Breivik? Quel (come tutti l'hanno definito) "pazzo" che ha creato un esplosivo usando un fertilizzante da giardino come base (a dir poco geniale, altro che pazzo!) inviandolo al Governo norvegese e, armato di mitraglietta,che fece una strage di circa 90 morti tra i ragazzi del Partito Laburista?

Tutti lo hanno definito pazzo, mostruoso, demoniaco, perverso, su cui riutilizzare la pena di morte. Ma nessuno ha cercato di capire quali sono, ad esempio, i suoi "cattivi maestri"? Eppure lui era anche (stando al suo profilo Facebook) una persona di cultura: leggeva Machiavelli, Orwell e Mill. Faceva parte di un gruppo neonazista norvegese e di una loggia massonica svedese. Ha fatto quella strage (sempre se si vuole dare un significato politico alla cosa) per combattere il multiculturalismo dilagante che, assieme all'islam e al cristianesimo corrotto della Chiesa, stavano rovinando i Paesi nordici.

Era un appassionato della letteratura sui Templari, sugli Assassini e sulle storia delle Crociate. E proprio in nome di certe cose che ha agito. Lui si è "ribellato" contro l'Europa assoggettata agli ayatollah, contro ai laburisti, rei di aver spalancato le porte agli immigrati musulmani, contro il Vaticano che contribuisce a far smarrire la retta via ai cristiani con la sua eccessiva ricchezza e lussuria.


Ma, stando alle parole della Fallaci, un personaggio del genere non corrisponderebbe forse all'identikit tracciato nelle ultime righe del perfetto occidentale nei confronti dell'Islam?






...se non ci si oppone (...), se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare,a migliorare, a rendere un po' più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri... Cristo!"






Credo che queste ultime parole parlino chiaro. La Fallaci "chiama alle armi" le popolazioni occidentali per combattere contro questo nemico dell'America (e quindi della civiltà) che minaccia la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri. Sono scritti come questi a fomentare l'odio in questa assurda guerra. In guerra non esistono né vincitori né vinti. Esistono solo motivi economici dietro qualsiasi conflitto. In guerra qualsiasi ideologia, religione o pensiero svanisce. Sopravvivono solo gli stessi vincitori, i Presidenti che combattono solo per ragioni retoriche, i capitalisti, i petrolieri, i finanzieri, che sfruttano le sofferenza di migliaia di persone che non sanno nemmeno perché si ritrovano a dover morire,e gli sconfitti che sono sempre gli stessi: i soldati di entrambe le fazioni che vanno a morire per disperazione, per due spiccioli, popolazioni di civili che muoiono per motivi a loro del tutto sconosciuti, bambini e vecchi chiamati alle armi per motivi a loro del tutto estranei.


La signora Fallaci avrebbe dovuto provare una vergogna immensa nel scrivere certe cose. L'odio che lei denuncia è lo stesso che lei mette in atto nelle sue righe indecenti. Avrebbe dovuto informarsi prima, leggere il Corano che predica solo la pace e la fratellanza, ma la sua interpretazione viene lasciata alle cosiddette persone "colte" che sfruttano l'ignoranza generale per avvinghiarsi al potere, esattamente come succedeva (non troppo tempo fa e succede ancora) alle popolazioni europee (italiane in particolare) soggiogate dalla Chiesa, dai papi, dai vescovi e dagli avvocati.

L'Islam è una religione nata esattamente 622 anni dopo la nascita di Cristo. E' stata una religione martoriata da faide interne di ciascuna fazione già dalla nascita. Famosi sono i contrasti tra i sunniti e gli sciiti. Per i sunniti, Omar rappresenta il IV califfo, mentre per gli sciiti è un usurpatore.

Ci sono anche contrasti tra i sostenitori dei diversi califfati e, internamente agli sciiti, sul sostegno ai vari imam: basti ricordare gli imamiti, gli ismaeliti e i duodecimani. Ma non voglio tediare il lettore con una cronaca delle loro guerriglie bibliche. L'Islam, come se non bastasse, prese piede in una striscia già fortemente calda a causa degli scontri secolari tra palestinesi, israeliani, egiziani, siriani, georgiani e via discorrendo.

Inoltre, resta da dire che l'Islam non rifiuta la figura di Cristo, ma lo vede solo come un profeta. La signora Fallaci, nei suoi libri che, fortunatamente, la Natura ha provveduto a stoppare, mostra un atteggiamento che andava in voga nel 1200 o giù di lì, quando i papi reclutavano persone da tutta Europa per liberare il Sepolcro di Cristo caduto in mano agli "infedeli", quando, nelle pittografie, venivano disegnati i cinesi, i musulmani e gli orientali come dei mostri con corna, coda appuntita, denti aguzzi e di colorito verde.

E' una vergogna che il 2000 si sia aperto con un declassamento di circa 800 anni e la Fallaci ne è stata la prova vivente. Un reclutamento di "occidentali" per combattere contro le "bestie musulmane". Ma scherziamo? Sono scritti come questi che andrebbero vietati e su cui ci si dovrebbe scandalizzare. Ma, purtroppo, l'ipocrisia generale ha reso gente come la Fallaci degli intellettuali e uno come Breivik, che legge Machiavelli e Mill, è considerato pazzo, anche se non ha fatto altro che mettere in pratica i suggerimenti dell'"intellettuale".

E poi quale civiltà occidentale andrebbe difesa? Quale sarebbe la nostra superiorità? La Fallaci dimentica (o finge di dimenticare) del giogo ecclesiastico in cui l'Italia e l'Europa è incastrata? Se vogliamo rivangare il passato come fa lei, vogliamo parlare dell'Inquisizione? Della vendita delle indulgenze? Dello sfruttamento delle persone ignoranti da parte dei preti? Tutte situazioni in cui l'islam è immerso fino al collo, indubbiamente, ma non può certo una cristiana bigotta, isterica e chiusa come la Fallaci denunciare tutto questo.

L'Islam, ora come ora, non è altro che una religione relativamente giovane e, come tale, deve ancora compiere quel "salto di qualità" che il cristianesimo e la Chiesa avrebbero dovuto fare e invece, nonostante le numerose maschere, gli intrighi gesuiti non accennano a diminuire e la Guardia Svizzera è più attiva che mai.

E poi, visto che ne ho parlato prima, quale sarebbe il contributo dato all'America a quel Giardino dell'Eden chiamato Occidente? Che cosa dobbiamo loro noi europei? Le invasioni con la scusa di liberare il territorio dai nazisti? Le continue violenze sulle donne italiane al pari, se non superiori, di quelle tedesche? Le catene che hanno sull' Onu e, in precedenza, sulle varie Società delle Nazioni e il diktat sul Patto Atlantico?

Avrebbe dovuto ricordare, signora Fallaci, che se, per assurdo, l'America fosse questo paradiso descritto da lei, lo deve solo agli europei. Per la precisione agli inglesi puritani scappati dal Commonwealth, ai tedeschi, agli irlandesi, agli spagnoli ebrei scappati dalle persecuzioni. L'incontro tra questa miriade di culture fu pari solo agli incontri tra Hasshashin e Templari delle Crociate, da cui ebbe vita tutta la cultura europea, massonica e, quindi, americana. Fu la bellezza, lo splendore, la cultura delle prime logge massoniche scozzesi, fiamminghe e francesi a dare vita all'America.

Sì, quella Rivoluzione Francese che lei dice di aborrare, è figlia delle stesse persone che hanno fatto l'America. Della stessa corrente di pensiero. Ma, nella sua ignoranza, una cosa vera l'ha detta: la Rivoluzione Americana contò pochi morti rispetto alle altre guerre dell'epoca. E lo ha saputo perché, signora? Perché la guerra tra America e Francia da un lato e Inghilterra dall'altro, fu solo un'amichevole rimpatriata.

Erano tutti confratelli massoni, moltissimi anche della stessa loggia, altri di grado troppo superiore per poter essere attaccati. E l'Inghilterra non si impegnò neanche un po' a vincere quella guerra. Avrebbero potuto fare a pezzi quelli che il generale sir William Howe deinì "le persone più disgraziate che avesse mai visto". Riporto l'esempio della battaglia di Bunker Hill:





"Malgrado il caldo soffocante, ordinò ai suoi uomini di avanzare a ranghi serrati, carichi di tutto l'equipaggiamento che pesava oltre cinquanta chili, sotto il rito diretto dei coloni e di prendere d'assalto le postazione nemiche con la baionetta. Le scariche di fucileria ben disciplinate, che i coloni avevano appreso dall'esercito britannico durante la guerra franco-indiana, erano micidiali e i soldati di Howe dovettero tornare all'assalto quattro volte per conquistare la posizione. Quando vi riuscirono-a prezzo di 200 morti e quasi 800 feriti su circa 2500 uomini impegnati-erano poco disposti alla mitezza (...). I coloni persero oltre 400 uomini. (...)
[Howe] Avrebbe potuto certamente isolarli e aspettare con calma che soccombessero alla fame, alla sete e alla mancanza di munizioni. Probabilmente avrebbe potuto schierare le sue compagnie di granatieri e la sua fanteria leggera nella maniera meno fantasiosa che aveva appreso da Amherst e Wolfe vent'anni prima e che avrebbe usato in successive occasioni nel corso della guerra. Inoltre, avendo combattuto a fianco delle truppe coloniali durante la guerra franco-indiana, Howe sapeva, meglio di qualunque altro ufficiale britannico di stanza a Boston a quell'epoca, quanto quelle truppe potevano essere dure, disciplinate e ben addestrate nelle tecniche di fuoco a raffica proprie dell'esercito britannico.
Facendo ciò che fece a Bunker Hill, sembra quasi che Howe, avendo ripetutamente espresso la sua riluttanza a combattere contro i coloni, volesse inviare un segnale ai suoi superiori a Londra: "Volete che combatta? Benissimo, combatterò. Ma questo è il prezzo che pagherete. Questo è il pasticcio in cui ci caccerete. Volete veramente insistere in questa follia?"
[Tratto da Origini e Storia della Massoneria, di Micheal Baigent e Richard Leigh, Universale Storica Newton,(C) 2009]







Queste e molte altre battaglie potrei riportare per smentire le idiozie della Fallaci. Indubbiamente I Padri Fondatori erano uomini di cultura, ma questo non vuol dire proprio niente. Se, quindi, il padre di una famiglia è un medico, allora tutti i suoi figli saranno delle persone istruite per forza? Non ha alcun senso, è pura retorica di un insensato sentimento islamofobo e di un inspiegabile sentimento filoamericano.

A parte le cose belle dell'America, a me piace ricordare, per par condicio, anche altre cose meno piacevoli: che ne dite, per esempio, delle guerre in Vietnam, in Cambogia, nel Congo, in Bolivia, in Venezuela, a Cuba e, least but not last (come direbbero i suoi amati americani) la guerra in Libia per il petrolio?


Come vorrei, signora Fallaci, che lei avesse potuto figurarsi un simile scenario: un Presidente americano, il primo di colore nella storia, che ha realizzato il Sogno di Martin Luther King, Premio Nobel per la Pace fare la guerra del petrolio in Libia, con la scusa di combattere Gheddafi e di aiutare la popolazione mentre ci sono violentissime guerre civili in Sudan, in Somalia e in Eritrea, ma lì il Presidente (e quindi la Nato) non si è neanche degnata di riflettere sul da farsi: una nazione senza petrolio è come un uccello senza piume: brutto e non interessante.


Così è stato col Vietnam, la guerra più contestata della storia dell'Uomo, una guerra folle, cattiva, insensata, della folle guerra in Congo, della vera e propria Gestapo costituita dalla Cia, dall' Fbi. Vogliamo ricordare le atrocità della base di Guantanamo? Vogliamo ricordare la Guerra Fredda? Delle stragi di civili in Iraq?Gli americani sono una popolazione senza storia, senza alcun tipo di riferimento culturale e come tali si comportarono distruggendo centinaia di Chiese medioevali, angioine, sveve e borboniche in Puglia e in Calabria. I nazisti questo non l'hanno fatto.

Vogliamo parlare della bufala clamorosa, da tempo smascherata, dell'atterraggio sulla Luna? Delle armi nucleari? Del Watergate di Nixon? Lei considera civile un Paese, l'unico in Occidente, in cui non solo vige la pena di morte, ma la stessa è anche aperta al pubblico come uno spettacolo teatrale? Non è esattamente ciò che fanno in Iran durante le lapidazioni? Che direbbe la Fallaci se le dicessi che l'attentato alle Torri Gemelle è stata tutta una messinscena? Ha saputo la signora che hanno ritrovato tracce di esplosivo sotto le macerie di Ground Zero?

Ha visto su internet, la signora, le centinaia di foto e video su internet nei quali si sostiene che non furono degli aerei ma dei missili a colpire le Torri? O ha visto i video della Fox, della Cnn, della Abc e delle tv americane che sincronizzano un Fade to Black esattamente 17 secondi prima dell'impatto con la Torre Sud? (Per chi fosse interessato, digitasse "September Clues" su You Tube). Organizzando un tale attentato, l'allora presidente Bush avrebbe creato un nemico perfetto contro il quale scagliarsi e appropiarsi del solito petrolio. Forse, la Patria Massonica per eccellenza ha colpito ancora.

Avrebbe dovuto informarsi meglio la Fallaci prima di dire certe sciocchezze che molte persone spacciano per cultura e per sapienza. Dai suoi scritti traspare solo odio e frustrazione di un'ignorante. Non l'ho mai rimpianta e mai lo farò. Se fosse viva (e fortunatamente non lo è) le direi di vergognarsi.

Nessun commento:

Posta un commento