martedì 28 febbraio 2012

Scontri in Val di Susa, ferimento leader No-Tav Luca Abbà. Corteo di solidarietà a Napoli. Credo ci siamo spinti troppo in là

Sicuramente tutti starete seguendo la protesta del Movimento No-Tav, contro il treno ad alta velocità Torino-Lione dagli elevatissimi costi che deturpa il paesaggio. Ieri, inoltre, è rimasto ferito (casualmente o meno) il leader del loro movimento, Luca Abbà. L'Italia intera si è indignata. Non riescono a capire come faccia uno Stato di diritto a non ascoltare le proteste tanto accanite di una popolazione; la Rete si è infuocata, da Aosta a Pantelleria, non ce n'è uno che non ne parli. Figuratevi che ieri, nel pieno centro di Napoli, addirittura hanno organizzato una manifestazione di solidarietà per i valsusini in lotta.

Ma non vi ricorda qualcosa già accaduto in forme, razioni e misure diverse? Senza andare troppo indietro nel tempo, l'Italia fu paralizzata dal Movimento dei Forconi, di origini sarde ma esportate dai pastori e dagli autotrasportatori siciliani e calabresi; ancora prima, nei giorni più neri dell'emergenza rifiuti di Napoli, la popolazione di Terzigno, Chiaiano, Pianura e Soccavo si ribellavano alla costruzione di una discarica che sarebbe diventata, con ogni probabilità, la pattumiera di tutt'Europa, proprio sotto casa propria, a Terzigno addirittura nel Parco Nazionale del Vesuvio; ancora, le inascoltate proteste a Potenza, nella Val D'Angri e nel Vallo di Diano per i furti dei giacimenti petroliferi da parte del Nord.

Ma come sono state trattate queste manifestazioni? Con lo stesso rispetto? Per la Tav si sono creati molti pareri differenti, pro e contro, anche di chi, con la Val di Susa, non ha nulla da spartire, di chi si trova a centinaia di chilometri di distanza, di chi non l'ha mai vista e , probabilmente, mai la vedrà. Come mai per le suddette proteste il trattamento è stato così differente? Qual è stata la differenza sostanziale tra di loro?

Ricordate quando l'Italia intera fu paralizzata dallo sciopero dei tir, dei rifornimenti, dei Forconi? E' stato un movimento che il sottoscritto non ha mai appoggiato, anzi, fortemente criticato, ma, il giorno dopo lo scoppio di questa protesta, circolò su tutta la Rete che alle manifestazioni hanno partecipato vari esponenti di Forza Nuova siciliana. La protesta, quindi, è stata subito etichettata come fascista, reazionaria, spazzatura, indegna. E le ragioni delle loro proteste non sono state affatto ascoltate, le televisioni si sono limitati a riportare i fatti di cronaca, aspettandone la fine, come un'ondata di maltempo: fastidiosa, ma, tutto sommato, di breve durata. Non si capisce, quindi, perché i media non etichettino anche i valsusini come "facinorosi comunisti" (definizione non del tutto campata in aria) e tutto finisce.

Vogliamo parlare delle proteste per le discariche in Provincia di Napoli? Credo sia legittimo voler difendere la propria casa dalla spazzatura e dall'ecomafia, ma i media non erano della stessa opinione. Le notizia che arrivavano puntualmente erano riguardanti esclusivamente i raid contro i mezzi della nettezza urbana, le molotov lanciate contro la polizia e i presidi notturni. La strada delle discariche è abbondantemente superata. Bastava sovvenzionare uno Stato estero, eccellente nello smaltimento dei rifiuti, per qualche settimana, in modo che le discariche iniziassero a svuotarsi (dopo essere state riempite abusivamente dalle ecomafie del Nord) e le preparassero per la bonifica, e, nel frattempo, avviare un progetto serio di raccolta differenziata porta a porta. Vero, era un progetto lungo, costoso e tedioso, ma credo che un investimento importante avrebbe tratto anche i suoi frutti.

Invece, le legittime proteste di una popolazione, già asfissiata, deturpata oltre l'inverosimile da 151 anni di colonialismo, sono state etichettate come "facinorose", "camorriste", da buttare, meri urli di straccioni che pretendono anche di essere trattati come esseri umani. E i commenti della gentaglia che ci governa(va) si sprecavano:"I soliti terun incivili"; "E io pago (ma cosa, mi piacerebbe sapere... N.D.A.)" ; "sempre a lamentarsi 'sti terun, non gli va mai bene niente"; "A Brescia e a Montecarlo ci sono termovalorizzatori nel centro cittadino, civilizzatevi, adeguatevi". Insomma, ecco la solidarietà che la popolazione napoletana ha ricevuto, molto diversa dalle reali solidarietà della Val di Susa.

E, ciliegina sulla torta, a Napoli si è organizzato un corteo in favore di Luca Abbà, caduto da un traliccio (o fatto cadere, più probabilmente) in una giustissima e ammirevole difesa della sua terra, con la quale i napoletani non hanno assolutamente nulla a che vedere. E, a ruoli invertiti, ecco la solidarietà nordista ricevuta. Ora, non dico che non c'è stato un solo singolo nordista che non sia stato solidale, anzi, saranno stati più del previsto perché il bene non fa mai rumore, ma sarà stata una solidarietà a livello di opinioni personali fini a se stesse. Di certo non saranno state organizzate manifestazioni nei centri d Firenze o Verona a favore dei siciliani e napoletani in lotta (forse di sostegno alla polizia affinché li massacrasse tutti. Questo è possibile...) e, se tali manifestazioni si sono tenute, di certo nessun media ne ha mai anche accennato vagamente.

Io sostengo con forza le ragioni dei No-Tav, ma addirittura organizzare cortei nei centri meridionali a suo favore è un po' troppo, specialmente considerando il trattamento inverso quale è stato. Se fossi realista direi che è stata una calata di braghe in piena regola, ma, visto che voglio sforzarmi di trovare del bene in ogni cosa, dico che è stato un gesto lodevole, figlio di troppa ingenuità.

In ultimo, vorrei citare ancora le proteste inascoltate dei lucani e calabresi, non ultima quella di sabato a Potenza, contro lo sfruttamento nordista delle proprie risorse. Ma, forse, è meglio sorvolare e tacere, perché prenderei tutto il server di blogger.com se iniziassi a parlarne.



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