lunedì 22 ottobre 2012

Email inviata all'Odg del Piemonte per chiedere la radiazione di Giovanni Amandola

Ho invitato questa email all'Ordine dei Giornalisti del Pimonte. Vi invito a farlo anche voi all'indirizzo info.ordine@odgpiemonte.it



Buonasera,

sicuramente non sono l'unico che vi scrive per discutere del medesimo argomento; di certo avete avuto tutto il tempo di esaminare l'accaduto. Non occorre che mostri altri video che riprendano la vergognosa gaffe di Amandola. 

Credo, però, che i primi ad essere danneggiati, alla fin dei conti, siate voi, dell'Odg Piemonte. Di sicuro, il vostro collega è solo una mela marcia in una rispettabile cassetta, come accade dappertutto. Non volete far sì che questa "macchia" venga lavata? Non considerate offensivo, anche e soprattutto per la vostra categoria, che un tale frustrato condivida la nomea di giornalisti con eroi del calibro di Giancarlo Siani e, anche se non propriamente, Peppino Impastato?

La Rai già se n'è lavata le mani sospendendolo, voi fate di più: radiatelo dal vostro Ordine. C'è tanta brava e operosa gente finita disgraziatamente licenziata per inezie; non posso credere che la stessa sorte non la condivida lui che se la merita più di chiunque altro. 

Io vorrei ricordarvi due avvenimenti:

1) Le Guerre Jugoslave iniziarono proprio in uno stadio. Onde evitare di finire come in quei tragici giorni, bloccate sul nascere certi cori idioti e date un segnale forte, una punizione esemplare, che serva d'ammonimento a tutti i facinorosi, agli ignoranti e ai violenti invitandoli a scaricare le proprie frustrazioni altrove e in altri contesti. Questo sarebbe un grande passo avanti per un'Italia unita e migliore.

2) Tenete presente questa norme del Codice Penale:  Art. 595 del Codice Penale:
« Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032.
Se l'offesa consiste nell'attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a euro 2065.
Se l'offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad euro 516.
Se l'offesa è recata a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una Autorità costituita in collegio, le pene sono aumentate. »

Il minimo che possiate fare è una radiazione. Fatelo per voi stessi e per tutti gli abitanti dell'Italia.

Grazie per l'ascolto

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