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domenica 26 dicembre 2010

La Federazione,lo Stato e la Costituzione

ARGOMENTO: Una Costituzione democratica per una Federazione Europea.



I 15 Capi di Stato e di Governo, riuniti a Laeken nel dicembre 2001, hanno istituito una Convenzione (quasi una Costituente) di 105 membri titolari (di cui 12 italiani), un centinaio di supplenti e 13 osservatori per redigere una bozza di Carta costituzionale europea. Iniziata il 28 febbraio 2002, la Carta è stata sottoposta alla discussione della Conferenza intergovernativa (Cig) nell'ottobre 2003, senza ottenerne l'approvazione per divergenze di vedute sul sistema di voto, sul ruolo del presidente del Consiglio europeo e del ministro degli esteri, della difesa, sulla composizione della Commissione (cons. dei ministri dell'UE), sul governo dell'economia. Le oltre 60 domande poste alla Convenzione si possono riassumere il quattro macro-questioni: 1. Ripartizione delle competenze tra UE e gli Stati membri; 2. Semplificazione del Trattati; 3. Statuto della Carta dei Diritti Fondamentali; 4. Ruolo dei Parlamenti nazionali all'interno della Federazione Europea.


"Il contesto poltico in cui si sono svolti i lavori della Convenzione-freddezza della maggioranza dei governi degli Stati membri verso il progetto europeista;gelosia dei paesi candidati per la riacquistata sovranità;diffidenza derivanti dalle confliggenti posizioni sull' Iraq- non ha certamente favorito l'elaborazione di soluzioni inequivocabilmente favorevoli al progresso e all'approfondimento dell'integrazione. Non deve dunque stupire, alla luce della temperie del momento, che la limitazione delle competenze dell'Unione sia una delle preoccupazioni principali cui in progetto di Costituzione risulta informato"
V.RANDAZZO , Quali indicazioni dal progetto di Costituzione?, in "Il Pensiero Mazziniano", n 4, 2003



"Si profila, allora, una Costituzione "vera"? Con le sue istituzioni intrecciate con quelle degli Stati Nazionali; con un sistema di diritti e di loro garanzie,a fruizione comune (e duale) dei cittadini europei; con un sistema di legittimazioni interdipendenti dall'ultimo comune della Gallie alla Roma-Bruxelles del Senato-Parlamento europeo; con una Corte di giustizia che esercita giurisdizione da "Stato costituzionale"? Si può dire che sia Costituzione vera nel senso che l'Ue,superando i sogni dei federalisti, non partecipa del fenomeno "unione di Stati" ma di quello,ben più invasivo, di unione di Costituzioni che si conunicano reciprocamente legittimitàm attraverso il diritto e attraverso canali differenziati ma interdipendenti con i popoli-popolo europeo. C'è anzi qualcosa in più: la possibile configurazione delle istituzioni dell'Unione come isttuzioni di garanzia reciproca tra le costituzioni europee (quelle di ciascuno Stato membro e quella dell'Unione). Non vi può essere, infatti, solitudine per la Costituzione europea in gestazione. Essa nascerà già inserita in un blocco di costituzionalià che comprende le Costituzioni nazionali degli Stati membri"
A.MANZELLA,Dalla Convenzione alla Costituzione , in "Il Mulino", n 409,5/2003


"Il merito della Convenzione fu di navigare abilmente controcorrente. Il progetto attribuisce all'Europa una personalità giuridica, rafforza il concetto di cittadinanza europea, estende i poteri del Parlamento, prolunga il mandato del presidente di turno, crea un ministro deglo Esteri, restringe il diritto di veto dei Paesi membri, introduce il criterio democratico della doppia maggioranza (Stati e popolazione), suggerisce l'itinerario per ulteriori progressi. Ma il 'salto di qualità' federale non c'è stato. Per alcune questioni fondamentali (esteri,difesa,fisco) vale ancora il principio di unanimità, sinonimo d'impotenza [...] Vi è spazio per qualche decisivo miglioramento? La risposta,purtroppo, è no"
S.ROMANO , L'Italia tra ambizioni e realismo, in Il Corriere della Sera 3/10/2003


"Preambolo della Costituzione EU:La nostra Costituzione si chiama democrazia perchè il potere non è nelle mani dei pochi,ma dei più. Eliminando il riferimento al 'primato della ragione' e alla 'tradizione illuministica', parimenti non si è voluto inserire un esplicito riferimento alle 'radici cristiane' dell'Europa, come avrebbe voluto il Papa Giovanni Paolo II [L'Europa o è cristiana o non è Europa], in considerazione delle diverse culture religiose europee. A questo proposito è stato scritto che tale richiesta...non si presenta infatti come un voler privilegiare la religione cristiana a discapito di altre religioni oggi presenti nel territorio europeo, ma [come un voler far] lievitare quell'umanesimo europeo formatosi tramite l'inculturazione cristiana dell'Europa che fu fenomeno di massa dei popoli insediati su tale territorio [...] L'inserimento nella Nuova Costituzione Europea del riferimento alle radici cristiane significherebbe, ancora una volta, tener conto della gente, di tutta la gente e non soltanto di una nuova classe di élites intellettuali"
V.GROSSI, Il riferimento alle radici cristiane...,in L'Osservatore Romano, 2/10/2003


"Nella bozza costituzionale, da un lato è cruciale 'il principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza', in un'ottica che è sempre stata essenzialmente presente nell'Unione fin dal suo esordio nel Trattato di Roma del 1957, istitutivo della CEE, dall'altro lato è centrale il 'valore' della 'solidarietà', solo recentemente assurto nell'Unione allo stesso,massimo, gradi di importanza della libertà, l'uguaglianza, la tolleranza o la giustizia, cui è perfino dedicato l'intero Titollo IV della Carta dei Diritti Fondamentali [...] La bozza costituzionale definisce i limiti e i modi dell'azione pubblica nel sistema economico, ispirandosi al principio, introdotto dal Trattato di Maastricht, di 'sussidiarietà', oltre che di 'proporzionalità' [...]: in presenza di fallimenti del mercato, laddove quelli della Pubblica Amministrazione non siano ancora maggiori, questa deve intervenire per correggerli [...] o per contrastarli [...] E' palesemente debole la coerenza interna della bozza costituzionale, laddove pone le politiche dell'occupazione fra quelle di mero coordinamento attraverso 'indirizzi di massima' da parte dell'Unione"
F. KOSTORID PADOA SCHIOPPA ,Efficienza e solidarietà, in Il sole 24 Ore, 5/10/2003







l 15 dicembre 2001 fu un giorno molto importante per la storia dell'UE.Sono stati,infatti,dichiarati vari obiettivi tra i quali:
  • Annessione di nuovi Stati all'UE;
  • Modifiche istituzionali apportate al fine di avvicinare il cittadino ad una rappresentanza europeista;
  • Maggiore centralizzazione di poteri al Parlamento europeo;

  • Stesura di una Costituzione.
Il raggiungimento di questi obiettivi,però,ha trovato varie complicazioni.Non è stata approvata il giorno in questione,fu respinto nuovamente nel 2003 dalla stessa Convenzione e fu abbandonato in via definitiva nel 2009.

Troppi cervelli insieme non funzionano bene,specie se i cervelli in questione vengono da paesi così profondamente diversi per usanze,culture e tradizioni.Ricordiamo che gli Stati membri dell'UE sono attualemente 27: Austria,Belgio,Bulgaria (ultima ad entrare insieme alla Romania il 1° gennaio 2007),Cipro,Danimarca,Estonia,Finlandia,Francia,Germania,Grecia,Irlanda,Italia,Lettonia, Lituania,Lussemburgo,Malta,Paesi Bassi,Polonia,Portogallo,Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia ed Ungheria.

Difficile mettere d'accordo 27 Stati,molti dei quali hanno passato secoli di storia a farsi guerra tra loro, e questa è la grande differenza tra l'Europa e gli Stati federali modello come il Canada, gli USA o l'Australia. In questi luoghi non c'è storia antica, non è mai esistito il Medioevo, non sanno nememno cosa sia il Sacro Romano Impero nè la Guerra dei Trent'Anni, per non parlare delle varie Leghe Sante, guerre napoleoniche, Guerre Mondiali o guerre di religione. Non c'è storia, no c'è memoria. In questi Paesi si è potuto,dunque, gettare le fondamenta èer una società totalmente nuova a differenza dell'Europa la cui storia ha portato a molte violenze. Purtroppo la tolleranza e il rispetto reciproco non fanno assolutamente parte della condizione umana, specie se gli esemplari di umani occupano cariche tanto elevate come addirittura europarlamentare, Ministro della Difesa Europea, Predisente del Consiglio Europeo o altro. Non chee in questo caso abbiano torto. I mega-Stati federali non anno portato a nulla di buono, ne è un esempio l'Unione Sovietica o anche l'attuale Federazione Russa con il suo immenso territorio devastato da lotte intestine. Riunire tante teste insieme sarebbe stato un autentico suicidio. Probabilmente, il pochi anni sarebbe scoppiata una grande Guerra Civile Europea: Stati del Nord da un lato, Stati del Sud dall'altro, forse il Reno o il Danubio come linea di confine. Pare essere di simile avviso il signor Randazzo che ha scritto il suo disappunto sul quadrimestrale Il pensiero mazziniano, titolo che suscita tanta tenerezza. Egli esplicita chiaramente che, per motivi personali sui potenti di turno e di divergenza su opionioni politiche, è socialmente impossibile attuare uno Stato Federale Europeo. Non vi è riuscita l'Unione Sovietica con i suoi mega-Stati che hanno preso tutta l'Asia, non vi è riuscita la Jugoslavia: il maresciallo Tito si rifiutò di divenire Paese-satellite dell' Urss. Fu espulso nel 1948 dalla Comunità di Stati dell'Est e creò, in collaborazione con il secondo Presidente della Repubblica egiziano Nasser e al Primo Ministro indiano Nehru, un blocco di quasi 100 paesi non-allineati. Alla sua morte nel 1980, molte rivolte nazionalistiche, in primis quella del Kosovo che non volle più essere regione serba per vie delle etnie albanesi ivi presenti (ricordiamo che la Serbia e l'Albania sono in perenne conflitto tra loro per vari motivi: relgiosi, cristiani ortodossi gli uni, musulmani gli altri e territoriali, gli albanesi rivendicano la loro appartenenza sul Kosovo, regione politicamente e geograficamente serba, in primis). Nacquero le guerre di etnie, l'Urss collassò, nel 1990 si sciolse la Lega dei Comunisti e vinsero le elezioni partiti nazionalisti che rivendicarono l' indipendenza, le prime regioni a dichiararsi autonome furono l'attuale Slovenia e la Croazia.Tutto ciò ha portato alla situazione non proprio florida del Balcani che conosciamo.

Tutto questo è storia, non sono opinioni personali o propaganda per qualche fazione politca, lungi da me un'idea del genere. Le ammucchiate non risolvono nulla. Persino all'interno della nazione stessa ci sono contrasti, basti pensare all' Eta in Spagna, alla Lega Nord e altri piccoli partiti secessionisti in Italia o alla Svizzera, nazione piccolissima che ha trovato in proprio equilibrio dividendosi in cantoni quasi indipendenti. Non è vera l'opinione dell'egregio S.Romano sul Corriere della Sera quando elogia la Carta Costituzionale Europea come un progetto futurista che avrebbe potuto accrescere il senso di unità tra i cittadini europei. Per quanto sia da rispettare, non è semplicemente vera. Lo Stato perfetto è federalista, dispiace per i tanti illusi che credono ancora in concetti obsoleti come unità, centralizzazione ed indissolubilità. Poc'anzi ho scritto che lo Stato federalista è uno Stato perfetto. Ora mi sono accorto della bestemmia che ho detto. Lo Stato perfetto è pura utopia. Ci sono, grossomodo, due tipi di Stato: centralista e federalista. Lo Stato centralista è men che perfetto per le ragioni già espresse;lo Stato federalista non sarebbe giusto in nessun caso: lo Stato Federale è un'unione di varie regioni autonome rappresentate da un organo centrale superiore per quanto concerne la politica di Difesa, la politica estera e la politica economico-monetaria. In poche parole, le Regioni possono far ciò che vogliono ma l'economia delle stesse è strettamente in mano ad un padrone, il quale (come vedremo dopo) non potrà essere imparziale per l'altro ruolo occupato, per ragioni campanilisitiche (favorirà senz'altra la Regione di provenienza)e perchè ha in mano l'economia, la cosa più importante.

Un qualsiasi Stato non è altro che un insiememe di person ricche, potenti, che ambiscono solo a gonfiare a dismisura il proprio ingente patrimonio.Questo è storicamente dimostrato. Non sono opinioni personali. Sono ben pochi gli esempi di Capi di Governo nella storia che non hanno salvaguardato prima i loro interessi. Saliti al potere sono tutti uguali esprimeva Machiavelli.
Non sono mai stato favorevole ad uno Stato. L'idea di uno Stato non s'accorda al mio cuore. E' collegato con molte difficoltà e ristrettezza mentale. Credo sia un male.Così diceva Einstein. Eeffettivamente, la sua osservazione non ha tutti i torti. L'idea di uno Stato non fa altro che partorire idee di diversità, di divisione. L'unità, la conformità di tante persone sonno un'unica testa, sotto un governatore, sotto un uomo di potere, un uomo qualunque che,per quanto possa avere buone intenzioni, non potrà governare con giustizia, non potrà mai non essere, seppur minimamente, corrotto. E questa è storia.Non sono opinioni personali.

Chi è favorevole ad uno Stato, è favorevole alla restrizione della porpria libertà. Poi ognuno la penserà come meglio crede. Purtroppo,la conferma di tutto questo (per gli scettici che ancora si rifiutano di arrivare all'equazione Stato=ingiustizia) arriva leggendo l'opinione del giornalista Grossi sull' Osservatore Romano,giornale spiaccatamente filoclericale. Grassi afferma che una Costituzione Europea come si deve ha da tener per forza conto delle origini cristiane del Vecchio Continente.In altre parole, vuol dire che la Costituzione di un eventuale Stato Federale Europeo, dev'essere incentrata sul Cristianesimo e chi ha un' altra fede si arrangi. Sembra di esser tornati al Medioevo, alle contese tra Imperatore e Papa, alla Controriforma. Poco importa delle minoranze all'interno di ogni Paese, già ripetutamente calpestate dal concetto di Stato. L'idea di enormi territori conformati si chiama globalizzazione, dal quale il Vaticano trarrebbe molto profitto. L'opinione di Grossi non è da prendere il considerazione. Non significa andar contro tale religione o tale credo, vuol dire non rispettare chi vuole imporre il proprio credo sugli altri a prescindere dalle idee religiose.

Ma torniamo al nostro discorso. Una Federazione Europea lederebbe molto pesantemente alle autonomie statali, le quali ledono a quelle regionali le quali ledono alle cittadine. La storia ci insegna che qualsiasi forma di Stato o di governo ha fallito. C'è sempre stata una frangia continuamente trascurata, una parte dimenticata o,spesso, calpestata. Non si riesce ad avere un'eguale distribuzione di diritti all'interno di una singola regione, figurarsi all'interno di uno Stato. Fichte diceva che il governo perfetto è quello di cui non se ne sente la mancanza in quanto ha adempito al ruolo di educare i cittadini ad un'indipendenza intellettuale, al rispetto reciproco, all'imperativo categorico di Kant. Il fatto che si sente il bisogno di avere uno Stato così mastodontico la dice lunga sulla coscienza degli uomini. Ma credo qui si vada oltre l'idealismo.

Lo Stato, in fondo, è una Chiesa, un luogo sacro dove si adora un dio con la D maiuscola. Ma quella D sta per denaro.E tutto questo è storia,non sono opinioni personali. Si rifletta prima di dichiarare la prorpia fedeltà ad un partito,ad una coalizione o ad una forma di governo.

domenica 7 novembre 2010

Dal periodo classico all'era digitale..L'amicizia come è variata?

"Tutti sanno che la vita non è vita senza
amicizia,se,almeno in parte,si vuole vivere
da uomini liberi [...] Allora è vero quanto
ripeteva,se non erro,Architta di Taranto [...]
'Se un uomo salisse in cielo e contemplasse
la natura dell'universo e la bellezza degli
astri,la meraviglia di tale visione non
gli darebbe la gioia più intensa,come dovrebbe,
ma quasi un dispiacere,perchè non avrebbe
nessuno a cui comunicarla'.Così la natura
non ama affatto l'isolamento e cerca sempre
di appoggiarsi,per così dire,a un sostegno,
che è tanto più dolce quanto più è caro l'amico"
Cicerone
"De amicitia",44 a.C.



"
Guido,i' vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento
e messi in un vasel,ch' ad ogni vento
per mare andasse al voler nostro e mio;
sì che fortuna od altro tempo rio
non ci potesse dare impedimento,
anzi,vivendo sempre in un talento,
di stare insieme crescesse 'l disio.
E monna Vanna e monna Lagia poi
con quella ch'è sul numer de le trenta
con noi ponesse il buono incanatore:
e quivi ragionar sempre d'amore,
e ciascuna di lor fosse contenta,
così come io credo saremmo noi"
Dante Alighieri
"Rime"



"
Renzo...! disse quello,esclamando insieme e interrogando."Proprio",disse Renzo;e si corsero incontro."Sei proprio tu!" disse l'amico,quando furon vicini:"oh che gusto ho di vederti! Chi l'avrebbe pensato?"[...]E,dopo un'assenza di forse due anni,si trovarono a un tratto molto più amici di quello che avesser mai saputo d'essere nel tempo che si vedevano quasi ogni giorno:perchè all'uno e all'altro[...] eran toccate di quelle cose che fanno conoscere che balsamo sia all'animo la benevolenza;tanto quella che si sente,quanto quella che si trova negli altri.
[...]Raccontò anche lui all'amico le sue vicende,e n'ebbe in contraccambio cento storie,del passaggio dell'esercito,della peste,d'untori e di prodigi."Son cose brutte",disse l'amico,accompagnando Renzo in una camera che il contagio aveva resa disabitata,"cose che non si sarebbee mai creduto di vedere;cose da levarva l'allegria per tutta la vita;ma però,a parlarne tra amici,è un sollievo".
A.
Manzoni, "I promessi sposi", cap. XXXIII,1827


"Per un raffinamento di malignità sembrava aver preso a proteggere un povero ragazzetto,venuto a lavorare da poco tempo nella cava,il quale per una caduta da un ponte s'era lussato il femore,e non poteva far più il manovale [...].Intanto 'Ranocchio' non guariva,e seguitava a sputar sangue,e ad aver la febbre tutti i giorni.Allora 'Malpelo' prese dei soldi dalla paga della settimana,per comperargli del vino e della minestra calda,e gli diede i suoi calzoni quasi nuovi,che lo coprivano meglio.Ma 'Ranocchio' tossiva sempre,e alcune volte sembrava soffocasse;la sera poi non c'era modo di vincere il ribrezzo della febbre,nè con sacchi,nè comprendolo di paglia,nè mettendolo dinanzi alla fiammata.'Malpelo' se ne stava zitto ed immobile,chino su di lui,colle mani sui ginocchi,fissandolo con quei suoi occhiacci spalancati,quasi volesse fargli il ritratto"
G.
Verga, Rosso Malpelo-"Vita dei campi",1880



"Cerco degli amici.Che cosa vuol dire ?
E' una cosa da molto dimenticata.Vuol dire ...'Creare dei legami?' 'Certo',disse la volpe.'Tu,fino ad ora,per me,non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini.E non ho bisogno di te.Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi...Ma se tu mi addomestichi,la mia vita sarà come illuminata.Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri.Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra.Io tuo,mi farà uscire dalla tana,come una musica.E poi,guarda! Vedi,laggiù in fondo,dei campi di grano?Io non mangio il pane e il grano,per me è inutile.I campi di grano non mi ricordano nulla.E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro.Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato.Il grano,che è dorato,mi farà pensare a te.E amerò il rumore del vento nel grano"
A.
de Saint Exupery, Il piccolo principe,1943


"A me piace parlare con Nuto;adesso siamo uomini e ci conosciamo;ma prima,ai tempi della Mora,del lavoro in cascina,lui che ha tre anni più di me sapeva già fischiare e suonare la chitarra,era cercato e ascoltato,ragionava coi grandi,con noi ragazzi,strizzava l'occhio alle donne.Già allora gli andavo dietro e alle volte scappavo dai beni per correre con lui nella riva o dentro il Belbo,a caccia di nidi.Lui mi diceva come fare per essere rispettato alla Mora;poi la sera veniva in cortile a vegliare con noi della cascina"
C.
Pavese, La luna e i falò,1950


"Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico,ma non ebbi dubbi sul fatto che,prima o poi,lo sarebbe diventato.Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici.Nella mia classe non c'era nessuno che potesse rispondere all'idea romantica che avevo dell'amicizia,nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia,di lealtà e di abnegazione,nessuno per cui avrei dato volentieri la vita.[...].Ho esitato un po' prima di scrivere che 'avrei dato volentieri la vita per un amico',ma anche ora,a trent'anni di distanza,sono convinto che non si trattasse di un'esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico,ma l'avrei fatto quasi con gioia"
F.
Uhlman, L'amico ritrovato,1971



"Mio vecchio amico di giorni e pensieri
da quanto tempo che ci conosciamo,
venticinque anni son tanti e diciamo
un po' retorici che sembra ieri.

Invece io so che è diverso e tu sai
quello che il tempo ci ha preso e ci ha dato:
io appena giovane sono invecchiato
tu forse giovane non sei stato mai.

Ma d'illusioni non ne abbiamo avute
o forse si,ma nemmeno ricordo,
tutte parole che si son perdute
con la realtà incontrata ogni giorno.

Quei giorni spesi a parlare di niente
sdraiati al sole inseguendo la vita,
come l'avessimo sempre capita,
come qualcosa capito per sempre."
F.
Guccini, Canzone per Piero, da "Stanze di vita quotidiana",1974


"'E' notevole l'effetto di immediatezza con cui l'artista coinvolge lo spettatore nel suo personale dialogo con l'amico che Raffaello sembra rassicurare con la sua serafica espressione del volto e con la mano appoggiata sulla sua spalla"
Raffaello, I capolavori, a cura di N.Baldini,Rizzoli 2003








Raffaello,Autoritratto con un amico,1518-1519,Museo del Louvre,Parigi









Argomento:
L'amicizia,tema di riflessione e motivo di ispirazione poetica nella letteratura e nell'arte.

Chi,a questo mondo,non ricerca l'amicizia?Essa è un sentimento forte e duratura.L'amicizia è un filo diretto tra due persone che hanno in comune idee e progetti,speranze e ambizioni.Non si pensi,però,che l'amicizia sia solo accondiscenza incondizionata.Guai se non sorgono "contrasti" all'interno del rapporto.La critica reciproca aiuta a crescere.Se questo clima di sincerità viene a mancare,è probabile che non sia amicizia,ma solo ipocrisia...già,come se esistesse sul serio la vera amicizia!I rapporti interumani negli ultimi tempi hanno raggiunto livelli imbarazzantemente bassi.Non c'è più reciproca fiducia,ci sono solo interessi personali.C'è persino il rifiuto di interagire realmente.Ora ci sono i social networks,le chats e gli sms.Eppure la vera amicizia ha ispirato artisti di tutte le epoche,da Cicerone a Guccini.Grazie all'amicia hanno composto opere intramontabili.

Siamo nel 44 a.C..Cicerone ha descritto,in una sua opera,un'amicizia capace di rendere inutile persino quella natura classica,idillica e immutabile,quella natura al centro della sua filosofia,l'unica medicina doloris. Se non c'è un amico con te è tutto bello ma vuoto e spento.Dante,invece,1100 anni dopo circa,descrive il suo concetto di vita perfetta,una vita che lui,Lapo e Guido(Cavalcanti) possono trascorrere sul mare,in compagnia delle trenta donne più belle di Firenze e vivere in pace per sempre,in armonia.I promessi sposi di Manzoni invece tratta della lunga durata,anche,dell'amicizia;Renzo,in fuga con Lucia da Don Rodrigo,non dimentica le sue pene di fronte all'amico,anzi,raccontarle è più facile grazie alla sua presenza.Amicizia ben diversa è descritta in Rosso Malpelo di Giuseppe Verga.Rosso Malpelo,orfano,cattivo,brigante del sud,delinquente riesce a cambiare e si fa in quattro per aiutare il povero Ranocchio,il giovane malato,ultimo venuto nella miniera nella quale venivano sfruttati.Saint-Exupery,invece,presenta un'amicizia più pessimistica delle altre:racconta la storia di un piccolo principe che viaggia tra i vari asteroidi dello spazio.Ognuno di essi è governato da un re con molti e gravi difetti con cui è impossibile stringere amicizia.Solo sulla Terra trova una volpe,un animale qualsiasi,e fa amicizia con lei tramite l'ammaestramento.Pavese racconta di un uomo scappato in America e tornato in Italia dopo la Liberazione.Un uomo accompagnato da Nuto,suo fedele amico,e,insieme,riescono a vincere le controversie del tempo.La loro amicizia è l'unica cosa rimasta immutata dal loro ritorno.Ulhman racconta la storia di un ebreo,Hans,e Konradin,un ricco borghese tedesco.Questi due si erano conosciuti a scuola.Dapprima non andavano d'accordo,poi,con la scoperta di interessi simili,stringono amicizia e non si lasceranno più.O almeno così credevano.Konradin,infatti,diventa un ufficiale nazista e la loro amicizia pare finire.Hans fugge in America e diventa un avvocato di successo.Dopo trent'anni,riceve una lettera del loro vecchio liceo.Scopre che Konradin è stato giustiziato per aver preso parte ad un attentato a Hitler.Ancora,Guccini dedica una canzone al suo vecchio Piero,amico da 25 anni,con cui ha condiviso speranze e progetti.Siamo nel 1974.
Ce ne sarebbero ancora tanti altri,ma queste opere hanno descritto l'amicizia in tutte le sue sfaccettature.L'amicizia è più forte di tutto,del tempo,dell'amore,delle condizioni economiche e sociali.L'amicizia supera qualsiasi ostacolo.Dopo 30 anni ancora l'amicizia viene mantenuta in vita.E' questo lo spirito che traspare da Uhlman,Pavese e Manzoni(e,se mi è concesso fare un paragono un po' stupido,dal cartone animato di Walt Disney Red e Toby,nemiciamici).In tutti e tre traspare l'ideale di amicizia che sorvola guerre,malattie,faide razziali,demagogie e violenze.Uhlman e Manzoni sono simili anche a Cicerone.Tutti e tre esprimono lo stesso concetto,ma in maniera differente:Uhlman e Manzoni dicono che l'amicizia renda belle le cose brutte e Cicerone che la mancanza della stessa renda brutte le cose belle.Cicerone ha dedicato tutto un suo libro all'ideale filantropico di amicizia,capace di essere un legame tra due persone con stessi ideali politici.Nel suo futuro(nel nostro passato),due autori lo emuleranno parzialmente:Saint-Exupery dedica tutto un libro all'amicizia (Il piccolo principe) e Guccini,invece,esalta l'amicizia come legame di unione che rende più forte le idee rivoluzionarie di cui si fanno carico gli anni '70.Saint-Exupery,al contrario di Cicerone,dà una visione tutt'altro che filantropica dell'amicizia:gli unici esseri viventi con cui si può instaurare un legame di amcizia,sono gli animali,le volpi.La vera amicizia,per Exupery,è quella che dà significato a cose comunissime come passi di persone o campi di grano,che diventano ricordi commossi di reminiscenza.Guccini,invece,parla di Piero,suo amico da 25 anni.Insime hanno condiviso gli ardori,le lotte,le conquiste sociali e le libertà deli anni '70.Hanno condiviso le idee di cui Guccini era uno dei profeti,hanno lottato insieme ed ora,stanche,vecchi,maturi,si guardano,insieme,indietro,ammirano le loro imprese di gioventù,sperano che i giovani potessero percorrere le strade spianate da loro(spero si sia accorto della sua stoltezza).Si avviano ad una vecchiaia serena dopo una rampante generazione di ideali e speranze immutabili nel tempo ma irripetibili nello spazio.

Non c'è,invece,nulla di ideale e politico in Verga.La sua amicizia,forse,ha la stessa filantropia di Cicerone.Il cattivo Rosso Malpelo,discriminato solo per il colore dei suoi capelli,odiato e picchiato da tutti,sputato e disprezzato,aiuta fino allo stremo Ranocchio,il povero ragazzo turbercolotico.Quando il giovane muore,Rosso Malpelo va in miniera per non tornarva mai più,morendo come suo padre,da solo,diventando una leggenda come uno spirto maligno o una strega tra i ragazzi del villaggio.Lascia il dubbio se sia davvero Rosso Malpelo la bestia assatanata,così come lo chiamavano.Lui era solo un ragazzo sfruttato,insultato da tutti,che aveva capito già dalla tenera età la durezza della vita.La sua unica colpa era essere diverso,di conoscere il mondo com'è realmente brutto.Eppure,la diversità e la durezza,hanno più cuore della e dell'uniformità e dell'ignoranza.In un certo qualmodo,anche Verga è rivoluzionario come lo sarebbe stato Guccini 100 anni dopo circa.Tutt'altro scenario in Dante.Nella sua poesia esprime sì un'amicizia duratura più forte di tutto,parla sì di ideali condivisi come Guccini,Cicerone e Pavese,ma risulta difficile paragonare un ricco borghese medievale il cui unico scopo della vita è trascorrerla con 30 donne bellissime e 2 amici con Uhlman e Verga che mettono in risalto la dignità dell'animo umano e la repressione del diverso.Mi sembra un insulto per gli ultimi due.In ogni caso,l'amicizia così intesa,così vera e palpabile,che ha spinto Raffaello a dipingere se stesso ed un amico,l'amicizia maturata in modo diverso in qualsiasi contesto possibile,è morta.Ora esiste solo ipocrisia e guadagno personale.Ma ora basta,com'è lungo quest'articolo...meglio vedere che è in linea su msn,condividere un link su Facebook,pubblicare le mie foto ritoccate su Netlog e adescare un/a ragazzino/a sfaccendato/a su Badoo,e non dimentichiamo di dare un'occhiata a Uomini e Donne.Così apprenderemo per davvero i veri valori della vita.