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martedì 17 gennaio 2012

Meridionali africani? Forse sì, ma vediamo in che ottica

Trovo un'analogia molto spiccata tra gli africani, gli asiatici e i meridionali:




I primi hanno dato orgine all'umanità intera, sono stato i progenitori dei progenitori dei nostri padri. Da questo potrebbero trarre gloria e ricchezze, invece sono costretti ad emigrare e ad essere trattati come bestie, come rifiuti.


















I secondi hanno dato vita alle scienze tradizionali, all'ermetismo, all'alchimia, all'esoterismo. In Egitto, in India, in Cina, in Tibet si trovano i resti della più antica e savia conoscenza e virtù. Tutto questo oggi è ristretto solo ad una ristretta attività tra monaci eremiti elitari. Potrebbero essere trattati come principi, invece sono costretti ad emigrare e ad essere trattati come bestie, come rifiuti.












I terzi hanno insegnato la civiltà all'Europa moderna, locomotiva del mondo Occidentale, molto prima dell'Antica Roma. Il Sud Italia già era un ritrovo di antiche conoscenze ellenistiche, molte città sono state fondate ben prima di Roma, sono state terra di filosofi, matematici e geometri, hanno avuto un Regno indipendente e unitario per secoli, sono stati estranei alle guerre di religione e dinastiche dell'Europa del XVII secolo, avevano i sovrani e il Regno più sviluppato del mondo, sono stati distrutti, barbaramente colonizzati, usurpati e saccheggiati ed ora sono costretti ad emigrare, ad essere trattati come bestie, come rifiuti.



lunedì 28 novembre 2011

Derubata la fidanzata di Lavezzi. Come al solito, i maestri dell'odio scatenano un putiferio dal niente.

Brutto incidente ieri per la fidanzata di Ezequiel Lavezzi, acclamato giocatore del Napoli. Dei malviventi l'hanno avvicinata con un'arma da fuoco e le hanno preso il suo Rolex che portava ingenuamente al polso.

La ragazza ha poi completato l'opera scrivendo un tweet su twitter in cui esclamava: "Napoli città di m###a" e minacciando di portar via Lavezzi da Napoli appena le succede qualcosa ad un altro internauta che le aveva intimato di moderare i termini. Dopo un po' sono arrivate le solite scuse ipocrite e forzate.

Forse questo è bastato a placare molti napoletani che sono ben abituati alle sceneggiate e alle lacrime, ma è difficile non nutrire ancora dei dubbi al riguardo: non è, infatti, la prima volta che la famiglia Lavezzi abbia esternato dei sentimenti non proprio positivi nei confronti della città in cui abitano da quasi 6 anni.

Ci si riferisce, ovviamente, alla battuta infelice di Lavezzi al termine della partita Manchester City- Napoli, prima partita del Napoli in Champions League del dopo-Maradona. L'attaccante argentino, alla domanda che chiedeva se si aspettava la folla al rientro notturno a Napoli, ha risposto sorridendo:"No no, la gente deve lavorare" pur sapendo di trovare un bagno di folla. E infatti così è stato.

Ma allora era solo una battutina infelice e molti non se n'erano nemmeno accorti. Poteva anche essere un eccesso di permalosità. Questa volta la cosa è ben diversa: la fidanzata di Lavezzi ha subito un'esperienza difficile ed è ovvio dire cose che non si pensano, ed è comprensibile che abbia avuto una reazione spropositata.

Ma le reazioni sono, per definizione, improvvise ed immediate. Se la signora Lavezzi ha avuto il tempo di accedere ad internet da qualsiasi postazione, di digitare l'indirizzo di twitter e di postarne uno allora vuol dire che la sua lucidità era recuperata da un pezzo.

E, nella sua lucidità riguadagnata, ha anche ribadito il concetto in un altro tweet. E allora non si può più parlare di reazione. E' un pensiero latente in lei (loro) che ha avuto modo di esternare
in una situazione così brutta. E la signora Lavezzi ha le sue ottime ragioni per pensare tutto questo. Solo che le vorrei portare alla memoria alcuni eventi passati sotto silenzio dai media:
  1. Phillpe Mexes, giocatore francese in forza al Milan, quando giocava nella Roma venne rapinato della sua auto e dei suoi soldi. Nessuno ne parlò. Né Mexes né un famigliare si sognò di dire che Roma era una città di m###a.
  2. Lucio, giocatore brasiliano in forza all'Inter, venne rapinato della sua auto appena arrivato a Milano. Nessuno ne parlò. Né Lucio né un famigliare disse che Milano era una città di m###a.
  3. Sempre a Milano, l'ex calciatore Bobo Vieri, pilastro della squadra dell'Inter negli anni '90-inizio 2000, venne rapinato dell'auto. Nessuno seppe nulla. Né Vieri né un suo famigliare disse che Milano era una città di m###a, anzi vi rimasero a lungo.
  4. Francesco Totti, totem della Roma, giocatore che non ha mai cambiato maglia da inizio carriera trovò il parabrezza dell'auto frantumato. Nessuno ne parlò. Né Totti né un famigliare disse che Roma era una città di m###a, anzi ci rimarrà a lungo.
  5. Udite udite, la sorte vuole che anche nella civile e signorile Firenze sia capitato un furto! Gabriel Batistuta, fenomeno argentino degli anni 90, ex Fiorentina, Roma e Inter non ritrovò più le scarpette negli spogliatoi. Nessuno ne parlò. Nessuno disse che Firenze era una città di m###a.
  6. Bruno Conti, storico calciatore romano, eroe del secondo scudetto romanista, venne rapinato ancora una volta a Roma. Nessuno ne parlò. Né Conti né famiglia disse che Roma era una città di m###a.
  7. Clarence Seedorf, giocatore pilastro del Milan, ritrovò la propria casa a Milano saccheggiata per ben due volte, tanto da essere costretto a traslocare. Nessuno disse nulla. Né Seedorf né famigliari dissero che Milano era una città di m###a.
  8. Mirko Vucinic, giocatore montenegrino, ex Roma approdato alla Juventus quest'estate ricevette il caloroso benvenuto della città con un bello scippo dell'orologio. Nessuno disse niente. Né Vucinic né famigliari dissero che Torino era una città di m###a, e lui era appena arrivato.


Questo è un piccolo elenco delle disgrazie accadute agli altri giocatori. Non ho incluso il fatto dello scippo "minore" ad un ex giocatore dell'Inter, Andreas Brehme accaduto il 19 ottobre scorso e della famigerata vicenda di Dino Zoff, portierone della nazionale italiana di calcio negli anni 80, minacciato con una pistola insieme alla moglie.

Ovviamente nessuna di queste notizie ha fatto scalpore come il furto di un Rolex alla moglie di Lavezzi. E vorrei sottolineare i trattamenti diversi delle vittime e dei giornali: la fidanzata di Lavezzi, appena tornata a casa, anziché fare una normale e civile denuncia ai carabinieri del fattaccio, ha gettato il tutto in pasto all'opinione pubblica e a giornalisti sciacalli che marciano sopra le disgrazie napoletane per mancanza di notizie.

Proprio questi ultimi hanno completato l'opera con la maestria tipica di chi è abituato a certe cose. La signora Lavezzi, insieme al marito, ha di proposito infangato una città che l'ha resa dea. I coniugi Lavezzi sono chiaramente trattenuti a Napoli solo dai milioni di euro sborsati annualmente nelle loro tasche e Ezequiel gioca palesemente con il naso otturato, tipico del mercenario. Non lo criminalizzo, anzi, lo giustifico e credo che non sia il solo, ma almeno gli altri hanno la professionalità di tenere per sé le proprie opinioni.

I coniugi Lavezzi sono stato amalgamati, loro malgrado, nella rete di pregiudizi e di inferno mediatico creato dal tg su Napoli e i napoletani e questo furto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Se esistesse un po' di dignità nel calcio, oltre al business, Lavezzi dovrebbe essere cacciato immediatamente dalla società e i tifosi dovrebbero fischiare ogni qualvolta tocchi il pallone. Ma non avverrà mai, purtroppo.



Ma io non vorrei parlare di calcio, perché non sono un intenditore e perché non vorrei che si riducesse a chiacchiere da bar sport. Vorrei soffermarmi sull'ennesimo polverone creato da sciacalli come Mario Adinolfi e persino gli speaker di Radio Rtl 102.5 che criminalizzano Napoli e tutto il Sud in generale sostenendo addirittura che in metropoli quali Milano e Roma certe cose non succedono.

Ebbene io vorrei ricordare che, stando ai dati di Sette, il mensile del Corriere della Sera (giornale milanese!) secondo i quali Milano e Roma sono ai primi due posti in fatto di furti in appartamento, seguite da Torino, Napoli e Firenze, con il capoluogo toscano peggior città italiana rispetto al bilancio del 2009, mentre Napoli è in netto calo.

L'Associazione Nazionale Forze di Polizia riporta Milano e Roma come maglie nere di città pericolose, seguite da Torino e da Napoli. Roma in quest'anno solare ha visto il riaprirsi di una faida tra bande camorriste con un attivo di già 30 morti per omicidio accertati. Secondo il rapporto sulla criminalità del Ministero dell'Interno Napoli e Catania sono le prime per numero di scippi, ma nei borseggi Napoli è ben dietro Venezia, Roma, Firenze, Torino, Milano e Genova con Bologna maglia nera, statistica contestata dal Il Sole 24 ore che vedrebbe Milano più pericolosa di Bologna e Genova.


Senza contare ovviamente le frodi fiscali, che ritrovano la patria nel profondo Nord, in Lombardia e in Veneto in particolare. Il Sito parmatoday.it ha appena pubblicato uno studio secondo il quale, tra le 20 città di pericolose d'Italia, ben 17 sono del Nord. I dati riportati dal vergognoso Adinolfi di 88 omicidi a Napoli, si basano su dati del 2005, anno in cui è scoppiata una faida interna tra il clan Di Lauro e gli scissionisti di Secondigliano.

Come si può facilmente evincere da questa piccolissima porzione di prove, statistiche e dati che vi do, il vero problema è il pregiudizio, fomentato da gente che si lecca i baffi appena può fare il titolone (con complicità di membri esterni, vero signora Lavezzi?), della stessa risma di coloro che esultavano alla notizia del terremoto all'Aquila.

Ripensate a tutto ciò che credevate di sapere su Napoli e sul Sud in generale. Abbiate uno scatto di dignità. Riflettete su certe cose. Lo stereotipo di Napoli e Sud come gironi infernali sono figli di uno Stato criminale e assassino che ci tiene in scacco da 150 anni e ci succhia il sangue, la vita, la cultura e il lavoro.

Credete solo a ciò che vedete con i propri occhi, non a certi individui che si spacciano per giornalisti. I peggiori nemici dei napoletani sono i napoletani stessi, lo dico sempre.

domenica 13 giugno 2010

Gay pride a Milano,Napoli e Roma

"Ora ne abbiamo abbastanza" recita lo slogan del gay pride del 12 giugno 2010 a Milano,che ha visto circa 20mila persone sfilare da Piazza Castello a Parco di Palestro passando davanti al Duomo.La manifestazione di domenica indetta dalla comunità lgbt italiana è stata un chiaro segnale che tutti i cittadini omosessuali,transessuali e bisex sono stanchi delle continue aggressioni,intimidazioni e insulti da parte della società che,a parer loro,ancora non ha schiuso le porte a gente con un orientamento sessuale fuori dal comune.Il corteo è andato avanti senza problemi,con la solita musica,canti,balli,in assoluta tranquillità e allegria,idem a Napoli sabato scorso con ben 17 carri allegorici e anche il "Roma è gay" di questo sabato è stato tranquillo tranne per qualche striscione di sfottò firmato da "Militia Christi".Ma,io domando a voi miei pochi lettori,tutto questo serve?E' utile fare questi cortei dell' "orgoglio gay"?Il primissimo gay pride si svolse a Pisa nel 1979,nei tempi in cui essere gay era un'offesa,nei tempi in cui essere gay era un handicap.Qualche tempo fa,la mia famiglia mi raccontò del figlio di un loro amico che era stato trovato impiccato nel bagno di casa sua.Il ragazzo si era suicidato perchè aveva scoperto di essere omosessuale.Ora tutto è cambiato.Essere gay,praticamente,è una moda,è una tendenza,è "cool".Lo dimostra il fatto che in televisione,tutti i personaggi costantemente presenti nei programmi più seguiti come i reality o i talent show,sono quasi tutti omosessuali,presunti,o che almeno sembrano essere,tali.Tutti i numerosi populisti che si trovano in Italia non fanno altro che riempirsi la bocca con paroloni come "difendere i diritti di una persona diversa" oppure "rispettare tutti a prescindere".Secondo voi i gay sono rispettati?A parte le organizzazioni di estrema destra omofobe e xenofobe per un ideale morto da più di 70 anni che seguono uno pseudo-valore finto e mandato a memoria come una poesia,la società ha aperto le porte ai gay si o no?La risposta è si,ovviamente.La tesi promulgata dalla comunità lgbt sul fatto che essi stessi vengano esclusi basandosi sulle molte aggressioni registrate ai danni di omosessuali non regge.Quotidianamente,molti meridionali,immigrati e liberi pensatori contro il governo vengono uccisi brutalmente,il tutto passato sotto silenzio.Allora dovremmo indire un "south pride",un "immigrant pride" o un "revolutionary pride"?Ovviamente tutto ciò è ridicolo.Perchè,mi chiedo,non dovrebbe accadere lo stesso anche per i gay pride?Contro chi o cosa protestano?In 31 anni di gay pride,sono passati da giovani malati di mente,esclusi e odiati,a parte integrante della nostra società.Non è abbastanza?.La scienza li ringrazia con il tappetino rosso ai loro piedi e con le braccia al cielo:basti pensare a Leonardo da Vinci e Michelangelo.Si dice che persino Achille nell'Iliade fosse omosessuale per la forte amicizia nei confronti di Patroclo,ma anche Giulio Cesare,l'imperatore Adriano,il musicista Chaikovsky,i famosi Oscar Wilde e Virginia Woolf,senza contare molti personaggi dell'Antico Testamento biblico.Inutile dire che la figura del gay al giorno d'oggi si è notevolmente deteriorata,un po' come tutto ciò che ci circonda.Ormai i gay si sono ridotti a fare squallide risse in tv per un pizzico di notorietà,a mettere in mostra le propre manie di protagonismo esasperando i lati peggiori delle donne quali la morbosità,la gelosia e l'isteria.Sicuramente i gay del passato,quando la figura dell'omosessuale era davvero concepita come un rifiuto umano o una grave malattia mentale che giustificasse una conseguenziale emarginazione,si staranno rivoltando nella tomba.Il primo gay pride nel '79,è stato sicuramente pensato come un corteo per far capire a tutti che anche i gay sono esseri umani e che hanno pari diritti e pari dignità.Ora tutto è degenerato.Il gay pride è solo un'occasione per mettersi in mostra nella totale consapevolezza di essere al pari di tutti e,se loro avessero ancora maggior importanza,saranno costretti ad indire un "hetero pride" per riportare la parità.Dai geni osannati nella storia,i gay ora si sono ridotti ad esseri come questi:


Non voglio postare altre immagini,altrimenti dovrò avvisare il webmaster che il blog contiene materiale per adulti.
Cosa credono di fare i gay con queste carnevalate?E' così che intendono far valere i loro diritti?La verità è che fanno ben poco a parte rendersi ridicoli di fronte al mondo intero.Mi fanno ancora più pena quegli esponenti dei partiti di pseudo-estrema sinistra quali PdCi o il PRC,partiti per i quali nutro una profondissima sfiducia e addito in loro una grande mancanza di serietà,che vi partecipano solo per un concetto prestabilito da dogmi anacronistici che prendono origine dai tempi in cui il gay pride era davvero una rivoluzione da sostenere.Di che utilità sono queste manifestazioni?Cosa sperano di ottenere,a parte la notorietà?
Ma l'inutilità da me descritta (credo con argomentazioni abbastanza obiettive) è ancor nulla rispetto alle grandi contraddizioni e alle grandi incoerenze che questi spettacoli lasciano trapelare.L'unica utilità dei moderni gay pride è quella di farci capire che anche la comunità lgbt è andata in malora con le caratteristiche demagogogie e false ribellioni.Secondo voi,potremmo definire ribelli i tizi nelle foto di sopra?Ebbene,assieme ai cosiddetti gruppi di "opposti estremismi",cioè buffoni come Casa Pound e Blocco Studentesco oppure ragazzi che si credono nuovi partigiani solo perchè assistono al concerto del 1° maggio,che in fin dei conti non sono altro che delinquenti abbastanza frustrati i primi due e ragazzi stupidi e ignoranti i terzi,che giocano a farsi la lotta tra loro in una parodia di una presa in giro dei veri gruppi rivoluzionari (di una parte e dell'altra)degli anni '70,anche il movimento gay si è unito a questa pantomima.I gay pride non sono altro che delle occasioni per sfogare tutta la loro frustrazione.Non lo fanno picchiandosi con cinghie,con spranghe o manganelli come fanno le persone già citate,bensì con assurdi travestimenti ed esibizionismi,in un patetico tentativo di attirare l'attenzione.I gay in questione,mostrano profondissima irrispettosità verso gli altri.Alla gente non interessa se sono gay o meno,interessa se sono persone o no.Non credo che ai suddetti gay piacerebbe se gli etero andassero in giro seminudi a fare orgie,nè tantomeno a urlare ad un'intera città:"Io sono etero".Rispetto per gli altri.Hanno finalmente ottenuto il sovvertimento tanto bramato.
Ora concludo con una frecciatina:se loro si considerano persone normali,che bisogno c'è di sbandierare la loro omosessualità come se fosse un vanto?Che bisogno c'è di sbandierare la loro "stranezza"(metto tra virgolette perchè non è detto che loro siano gli strani.Vista da un'altra ottica potrebbero essere i soli giusti in un mondo sbagliato)?Il loro osannato gay pride non è altro che una negazione di loro stessi.In altri termini,dimostrano la loro anormalità combattendo per la normalità.Gay stufi di questi gay,per favore,svegliatevi.