domenica 27 febbraio 2011

Cause e conseguenze sulla Questione Meridionale









Dopo il precedente articolo sui 150 anni dell'unità d'Italia, vorrei soffermarmi sulla Questione Meridionale che, indipendentemente da come la si pensi, ha avuto origine con la dissoluzione del Regno delle Due Sicilie. Servirà molto per chiarire alcune cose anche a me stesso, perchè la scrittura e la produzione di continui articoli aiuta molto anche la mia riflessione e la mia moralità. E' un confronto con me stesso e poi con gli altri.

La Questione Meridionale è un nome in gergo storico-politico per indicare una condizione di arretratezza del Sud Italia nei confronti del resto del territorio. Ad essa si imputa l' emigrazione crescente dei meridionali e la loro condizione di povertà.


La carta rappresenta il livello di industrializzazione in Italia nel 1871. La fonte proviene dalla Banca d'Italia.

Io ritengo che sarebbe opportuno rispolverare un sentimento poco conosciuto al genere umano: l'umiltà. Inutile, ora, fingersi professorini esperti di economia e di società. La verità, il fatto così com' è andato, è impossibile conoscerlo, non possiamo esserne al corrente. La storia non esiste, esiste solo una successione di fatti e di cronaca (e, nei casi più estremi, anche quella è messa in discussione) e le conclusioni che noi possiamo trarre sono molto limitate. Avendo letto di recente Il cimitero di Praga di Umberto Eco, libro che andrà riletto in un'età più matura, il mio cuore si è aperto ad una rivelazione: non è possibile essere certi di alcunchè. Mentre gli pseudo-rivoluzionari, pseudo-anarchici, pseudo-ribelli e pseudo-intellettuali dei tempi correnti sono inclini a dire che l'odierna società sia la peggiore mai esistita con i suoi brogli, le sue élites, le sue ingiustizie e le sue corruzioni, bisogna rettificare dicendo che la situazione non è mai cambiata. E' sempre andata così, c'è sempre stata una scissione, un'alienazione tra coloro che hanno il potere e coloro che non lo hanno ,che io ho ribattezzato Alti gli uni e Bassi gli altri. Gli Alti hanno in mano le chiavi dei ricordi passati perchè è di una facilità imbarazzante diffondere un falso storico autentico (ho usato apposta il paradosso), un falso bello, importante e solenne. Leggendo i falsi storici riportati nel libro (e sono tutti veri. Il libro parla di vicende e personaggi realmente esistiti ad eccezione del protagonista, un tal capitano Simonini) mi sono quasi convinto che quel falso sia realtà perchè diceva cose logiche, vere, quasi giuste. Gli Alti sanno trasformare la menzogna in realtà. Per questa stessa ragione, neanche i ricordi futuri e presenti possono essere certi in quanto impossibile stabilire se siano autentici o falsi-autentici . Da quel libro, proporzionato alla mia età men che matura, ho capito che la prima fonte di incertezza siano i ricordi; essi sono offuscati dai documenti, il mezzo più facile da modificare. Figurarsi come sia facile modificare tutto al giorno d'oggi quando un computer è in grado di modificare la realtà, la storia e anche le vite di uomini che solo ad essi rendono un'obbedienza cieca.

Vi starete chiedendo: cosa diavolo c'entra tutto questo con la Questione Meridionale? C'entra molto, tantissimo. Gli Alti vivono in un universo appartato, estraneo, parallelo. Spesso non fanno altro che ricadere in squallide questioni e volgari ripicche personali di qualche adepto. Essendosi di gran lunga semplificati i metodi di comunicazione e di documentazione di massa, si è oltremodo incrementato il rischio di imbattersi in falsi clamorosi per poi usali come un Vangelo o una Torah. Cerchiamo di farci caso: tutte queste teorie del revisionismo risorgimentale si sono diffuse tramite il web, con internet, con You Tube, con Facebook. Fino agli anni '70-'80 certe cose erano inimmaginabili. Io definisco il Risorgimento come l'Età della Massoneria. In pochi anni hanno aggiunto anche l'Italia e la Germania alle nazioni costruite sulle loro teorie, sui loro Maestri e sui loro appoggi. Inoltre, sono riusciti anche ad estirpare le monarchie olandesi e belga fallendo però quella importante austriaca e, soprattutto, il clamoroso flop del '48 parigino che portò di nuovo un Bonaparte imperatore e, per giunta, alleato del Papa (nel cimitero di Praga addirittura è riportato un falso storico in cui narra che l'ascesa di Napoleone III è, in realtà, frutto di un complotto gesuita). Queste notizie non sono mai state messe in discussione da nessuno. Con la facilità di modificare documenti, di abbattere antiche certezze e di diffonderle in un istante grazie ad Internet è facile incorrere in ripicche di qualche potente. Ora mi spiego. E se queste teorie sulla grandezza del Regno delle Due Sicilie, della liberalità dei Borboni, dell'avanzamento di Napoli fossero anch'esse dei falsi storici? Visto che l'unità d'Italia è un trionfo massonico, non può essere che alcune sette, alcune congregazioni, degli Alti possano aver diffuso, più facilmente di quanto avrebbero fatto in passato, queste teorie al fine di conquistare consensi antiunitari che si sarebbero tramutate in consensi antimassonici? Non prendiamo le notizie che corrono su Internet come se fossero oro colato. Rischieremmo di diventare pedine degli Alti.

Ecco ciò che volevo dire. Noi non possiamo conoscere la storia, non possiamo sapere i fatti come sono andati davvero. Sono davvero inutili i saputelli che dicono che il Regno delle Due Sicilie sia stato lo Stato più povero della storia così come i saputelli che difendono a spada tratta una teoria letta su internet e con documentazioni non scritte nei libri ufficiali di storia. E qui vale ancora il mio discorso. Assodato che l'Unità d'Italia sia stata raggiunta colla guerra, con la violenza, l'invasione, la corruzione e il complotto, non si possono sviluppare le stesse riflessioni anche a proposito del revisionismo? E se fosse stato architettato un complotto contro il complotto? Ancora nel cimitero di Praga è frequente l'alterazione, la messa in scena, di documenti storici, oppure l'invenzione di sana pianta di storie, di teorie, di racconti che mettono a nudo un complotto o una congiura di una qualsiasi setta, oggi la massoneria, domani i gesuiti, dopodomani gli ebrei.

Non mi stupirei se venisse fuori che tutto questo è stato architettato da un' organizzazione antimassonica ancora presenti. Ma sto dilagando... mettiamo da parte la filosofia e veniamo alle cose pratiche. Ho voluto parlare ulteriolmente dell'unità d'Italia per poter affrontare le radici della Questione Meridionale e la vicenda cambia a seconda dei punti di vista sotto cui la guardiamo. A voler sentire la versione ufficiale (massonica per rimanere conformi al discorso mio precedente), la Questione Meridionale è un dazio da pagare per il divario abissale tra il Regno Sabaudo e il Regno delle Due Sicilie. A voler ascoltare la versione revisionista (la antimassonica, ibidem), la Questione Meridionale è frutto di un eccidio, un'invasione del Sud con le sue genti costrette ad emigrare per lo stato di guerra perenne, per l'assedio delle città, per la svalutazione della moneta meridionale nei confronti della lira piemontese. E' certo che il Sud vive ancora oggi in una condizione di malessere, di crisi e di vuoto e che nessun governo italiano ha mai saputo (o voluto?) risolvere. Le inutili Casse per il Mezzogiorno (che non è stato altro che un pizzo pagato alla camorra) non hanno fatto altro che acuire la situazione. E la situazione è abbastanza tragica. Non c'è un'identità nella popolazione meridionale, c'è pochissima fiducia di poter riprendersi. La mente dei meridionali è arrivata ad accettare con ostentazione, quasi con noncuranza, gesti come la corruzione, in nepotismo o la raccomandazione. Sono ridotti ad una condizione in cui loro stessi sono consci, consapevoli, convinti di essere inferiori, incivili, animali, disorganizzati mentre al Nord è tutto diverso e tutto migliore. Sicuramente, a prescindere da complotti, società segrete, massoneria e quant'altro, c'è un profondo vuoto, una voragine nella moralità del meridionale medio. E qui si scende ad un'ulteriore divisione. Vale la divisione tra Alti e Bassi, ma i Bassi sono scissi in un'altra categoria: gli Immobili. Gli Alti vivono appartati, in un universo parallelo ai Bassi, e, se sono lì, certamente non è per volere di alcun Basso nè tantomeno Immobile. Vivono in un mondo fatto di lussuria, ricchezze, controllo, ma anche di studio e di cultura. I Bassi vengono pressocchè ignorati o usati di sfuggita, come fossero macchine pronte per l'utilizzo (un po' come se stessimo parlando a telefono con un nostro amico e dicessimo:"Aspetta che accendo la televisione". In quel momento si dà per scontato che la televisione si accenda. Allo stesso modo fanno gli Alti). Ma gli Immobili sono un altro genere di Bassi. Sono Bassi al di fuori di qualsiasi realtà possibile, razionale o pensabile. Sono persone che hanno un'organizzazione, una struttura, un mondo tutto loro, un mondo in cui ignorano tutto e dove devono obbedire solo a ciò che viene detto.

Ma cerchiamo di concludere il discorso. La Questione Meridionale, sempre se esista, non vuole essere risolta. Il Sud costituisce gran parte dei Bassi e degli Immobili. E' chiaro che pochi vorrebbero privarsi tanto facilmene di quest'arma. Ma non parlo di complotti, di furti o di repressioni. Non possiamo sapere se siano avvenute o no. Parlo di un' alienazine della società incolmata ed incolmabile che si erge come una Torre di Babele. Lo status quo dell'uomo è iniziato con il suo divenire animale sociale e sarà colmato solo quando ognuno comincerà a porre l'attenzione più sul suo Io.

venerdì 18 febbraio 2011

150 anni di bugie. NON FESTEGGIARE!



Scrivo quest'articolo con un mese di anticipo. Volevo tenermi stretto stretto la mia filippica per il 17 marzo, 150° anniversario dell'unità d'Italia, tema davvero molto caro a me. Eppure non ci riesco, sono eccessivamente disgustato dagli spettacoli (vedi ieri Benigni a Sanremo) e dalle celebrazioni che si stanno preparando da mesi ormai.

Il 17 marzo 1861 fu dichiarata l'unità d'Italia con Vittorio Emanuele re. Il movimento risorgimentale in Italia iniziò con le famose Cinque Giornate di Milano (18-22 marzo 1848) dando vita alla Prima Guerra di Indipendenza contro gli austriaci. Il generale austriaco Radetsky fu rinchiuso nel Quadrilatero (Verona-Legnago-Peschiera-Mantova), contemporaneamente con Venezia insorgente. Sempre nel 1848, Daniele Manin dichiarò la nascita della Repubblica di San Marco (anche se Repubblica non era). Carlo Alberto, re del Regno di Sardegna, fu chiamato ad intervenire a Milano onde evitare la nascita di una repubblica. Andò per davvero a Milano per rafforzare la sua autorità, ma solo per dar vita ad una guerra di espansione del Piemonte: il suo progetto, infatti, era di strappare il Lombardo-Veneto all'Austria per via diplomatica essendo l'Austra una nazione molto più forte. Furono inviati molti volontari dallo Stato della Chiesa, dal Granducato di Toscana e da Napoli ma furono ritirati quasi tutti subito (il Regno delle Due Sicilie era alle prese con i moti indipendentisti della Sicilia, la Toscana con la Repubblica Fiorentina di Montanelli, Guarrazzi e Mazzani e lo Stato Pontificio con la Repubblica Romana di Mazzini, Saffi e Armellini e, comunque, il Papa ritornò sui propri passi perchè non poteva muovere guerra alla cattolicissima Austria). I piemontesi furono sconfitti a Custoza e il 9 agosto 1848 finì la prima fase della Guerra.Il 23 marzo 1849 riprese la Guerra sempre con Carlo Alberto, ma furono sconfitti di nuovo nella Battaglia di Novara. Lo stesso giorno, Carlo Alberto abdicò a favore del figlio Vittorio Emanuele.

In questo periodo ci fu un exploit di moti mazziniani come, ad esempio, il caso dei Martiri di Belfiore e degli sciagurati Fratelli Bandiera e Pisacane ma nessuno di loro andò a buon fine nonostante fossero anche meglio equipaggiati e accurati dei Mille di Garibaldi (fatto abbastanza strano). Nel Regno di Savoia si è vista l'ascesa alla carica di Presidente del Consiglio di Camillo Benso conte di Cavour la cui politica interna non rientra negli argomenti trattati da questo articolo. Basti sapere che iniziò come Ministro delle Finanze, poi come Ministro dell'Agricoltura, fece parte del Partito Liberal-Moderato e soppiantò il governo D'Azeglio con il famoso 'Connubbio' con Urbano Rattazzi. In politica estera ,invece, partecipò al fianco della Francia e dell'Inghilterra contro la Russia alla Guerra di Crimea. Fu criticato per la sua entrata in guerra a prima vista inutile ma con il secondo fine di ottenere il Lombardo-Veneto dall'Austria, che avrebbe aiutato senz'altro la Russia (ma poi si dichiarò a sorpresa neutrale e questa fu una delle ragioni che spiegano l'isolamento austriaco durante la Prima Guerra Mondiale), in un trattato di pace post-guerra. Nonostante avesse vinto la guerra, e non potendo avanzare pretese territoriali sull'Austria, riuscì a segnalare il problema dell'unificazione italiana dal punto di vista internazionale. Così, Cavour ottenne da Napoleone III, imperatore di Francia dopo il'48 parigino, la stipulazione del Trattato di Plombiérs (luglio 1858) che prevedeva quanto segue:
  1. La Francia sarebbe intervenuta in un'ipotetica guerra austro-piemontese solo se fosse stata l'Austria ad attaccare.
  2. Dalla conseguente vittoria, il Piemonte avrebbe ottenuto il Regno dell'Alta Italia
  3. La Francia avrebbe ottenuto i regni dell'Italia Centrale con a capo il cugino Girolamo Bonaparte più Nizza e la Savoia.
  4. Lo Stato Pontificio sarebbe stato smembrato e il Papa sarebbe stato messo a capo di una confederazione sul modello tedesco
  5. Il Regno delle Due Sicilie non sarebbe stato toccato, ma si sarebbe tentato di mettere sul trono dei Borbone un discendente di Gioacchino Murat, già re di Napoli nel periodo napoleonico.
Come si può notare, a Cavour non importava un fico secco dell'unificazione e della libertà italiana, ma solo di ottenere quante più terre possibili per il suo Piemonte.

Restava, quindi, solo da provocare l'Austria al fine di essere attaccati e di ricevere l'aiuto di Napoleone III. Quindi, Cavour militarizzò molto il Piemonte con squadroni per ogni dove. L'Austria, che non era al corrente del Trattato di Plombiérs, lanciò un ultimatum al Piemonte intimando di smilitarizzare i suoi confini. Cavour, ovviamente, rifiutò, l'Austria attaccò il Piemonte, Napoleone III partì il giorno stesso e si ebbe la Seconda Guerra di Indipendenza (26 aprile 1859). Da ricordare le battaglie di San Fermo, Varese, Solferino e San Martino. Ma successe un imprevisto: tra maggio e giugno 1859, i sovrani dei Ducati di Modena, Parma e il Granduca Leopoldo di Toscana scapparono. A Bologna e a Modena si formarono governi provvisori chiedendo l'annessione al Piemonte. Napoleone, quindi, non avrebbe più potuto ottenere le terre dell'Italia Centrale come previsto dall'accordo di Plombiérs e, inoltre, subì gravissime perdite soprattutto a Solferino (quasi 20.000 uomini). Così, Napoleone, Vittorio Emanuele e gli austriaci, firmarono l'Armistizio di Villafranca (8 luglio 1859) all'insaputa di Cavour. L'Armistizio prevedeva che la Lombardia fosse francese (che poi sarebbe stata girata al Piemonte) e un ritorno almeno dei sovrani precedenti nell'Italia Centrale. Ciò non avvenne. I governi provvisori di Modena, Parma, Firenze e Bologna formarono una forza comune. Nel marzo 1860, quindi, si fece ricorso ai Plebisciti che sancirono l'annessione al Regno di Savoia di Modena, Parma dell' Emilia Romagna e della Toscana.

Dopo la Seconda Guerra di Indipendenza (che fu considerata un fallimento nonostante la conquista della Lombardia e dell'Italia Centrale) mancavano ancora la Valle d'Aosta, il Trentino, il Veneto, lo Stato della Chiesa e il Regno delle Due Sicilie.Per conquistare il Sud Italia, Cavour finanziò la campagna di Garibaldi che partì dal porto di Quarto (GE) con i suoi famosi Mille uomini. Fu appoggiato dall'Inghilterra ovviamente. L'11 maggio 1860, Garibaldi sbarcò a Marsala in un Regno delle Due Sicilie in crisi per le rivolte a Palermo di Francresco Riso e di Rosalino Pilo. I garibaldini sconfissero i Borboni a Calatafimi e Milazzo, conquistarono l'isola e dichiararono la propria dittatura per non far pensare a Cavour che fosse un repubblicano mazziniano (20 giugno 1860). Garibaldi e Vittorio Emanuele allora fecero un attacco combinato: Garibaldi continuava la sua spedizione da sud a nord conquistando prima la Calabria (20 agosto 1860) ed entrando a Napoli il 7 settembre 1860 (a bordo di un treno per beffare la capitale partenopea che aveva la prima ferrovia Napoli-Portici e la prima locomotiva a vapore dal lontano 1839 mentre loro a stento sapevano cos'era il carbone), Vittorio Emanuele da nord a sud strappando l'Umbria e le Marche allo Stato della Chiesa con la battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860) per poi incontrarsi a Teano (CE) dove Garibaldi dava a Vittorio Emanuele tutto il Regno delle Due Sicilie che da allora in poi vide una crisi che dura ancora oggi. Torniamo, così, all'inizio dell'articolo. Dopo le annessioni plebiscitarie delle popolazioni meridionali, umbre e marchigiane, il 17 marzo 1861, si proclamò il primo Parlamento del Regno d'Italia con Torino capitale, lo Statuto Albertino come Costituzione e Vittorio Emanuele re.

Come si può facilmente notare anche senza un eccessivo spirito critico, la festa del 17 marzo è del tutto effimera. A quell'epoca, mancavano ancora il Veneto, il Trentino, la Valle d'Aosta e lo Stato Pontificio all'appello. Il Veneto fu annesso all'Italia dopo la Terza Guerra di Indipendenza (1866), lo Stato Pontificio crollò definitivamente con la famosa Breccia di Porta Pia il 20 settembre 1870 e il Trentino e la Valle d'Aosta furono italiane solo nel 1919 alla fine della Prima Guerra Mondiale e con lo scioglimento dell'Impero austro-ungarico. Ai fini della mia contestazione alla celebrazione del 17 marzo come festa nazionale non è importante conoscere le condizioni e le cause nel dettaglio che completarono il puzzle italiano.

Ritengo sia opportuno rivedere tutte le tappe della storia dell'unificazione italiana anche se potete star certi che circa i 3/4 di coloro che festeggiano come scimmiette cieche,mute e sorde la Guerra di Espansione Piemontese non sanno quasi nulla di tutto ciò, vedono Garibaldi come un eroe rivoluzionario, Mazzini come un martire del libero pensiero e Cavour un paladino della giustizia e della libertà. Come si può ben vedere dalle voci della storiografia ufficiale che vi ho esposto poc'anzi, questa unificazione altro non fu che l'espansione, la colonizzazione da parte del Regno di Savoia. Il bersaglio di tutta questa ferocissima campagna è stato soprattutto il Sud. Fino all'unificazione, il Sud era la potenza più grande in Europa dopo l'Inghilterra, erano ricchi, all'avangurdia, meta di intellettuali e filosofi. Hanno scritto la storia in modo che la politica dei Borbone fosse fatta apparire arretrata, con una pesante e spossante burocrazia. Niente di tutto questo. Re Ferdinando IV era un liberale che si metteva in tasca Cavour o Ricasoli, che fece vivere Napoli al massimo del suo splendore. Il Regno delle Due Sicilie era il più ricco e il più avanzato Stato pre-unitario nonchè il più popolato. Aveva la terza flotta mercantile al mondo e questo provocò un'occupazione operaia senza precedenti, con lavoratori provenienti dal Piemonte, dal Lazio, dalla Toscana e dalla Liguria. Napoli fu la prima città italiana per numero di tipografie (113), per pubblicazione di giornali, riviste, conservatori musicali e teatri nonchè il primo Stato ad attuare l'istruzione obbligatoria (alla faccia delle stime che danno l'analfabetismo con una media dell'85% al Sud con punte di 90% in Sicilia). Inoltre, i giovani potevano sposarsi senza chiedere il permesso ai propri genitori e le donne non erano costrette a portare la dote. Napoli ebbe il primo osservatorio astronomico, ebbe il primo telegrafo italiano, la prima città con illuminazione a gas in Italia (terza in Europa dopo Londra e Parigi) nonchè la prima nave a vapore in Italia e il primo transatlantico al mondo che collegava Palermo a New York. Questo è il poco che mi viene a mente, per approfondire, andate qui, qui, qui e qui .

L'unità d'Italia è una maschera di infamia, retorica, insignificanti idee di libertà ed uguaglianza. Altro non è stata che una colonizzazione. Sì, il Sud è solo una colonia del Nord. "Loro" erano i civilizzatori e "noi" gli ignoranti da conquistare. Il Sud è un Commonwealth, un aggregato Non appena si è conquistato il Sud subito si è provveduto a depredarlo e ad un uccidere, si è aperto subito il campo di concentramento di Fenestrelle dove morirono più meridionali lì che in tutt'Italia durante la guerra civile del '45. Da allora iniziò il vuoto economico, politico e morale che ancora oggi si vive. Il Sud è stato privato della propria storia, delle proprie tradizioni e della propria cultura. Hanno gettato via la memoria meridionale. Si è voluto creare l'immagine delllo schiavo che non è davvero schiavo, è libero e la sua condizione non è mai stata migliore di questa. Questo è il messaggio che viene lanciato da queste campagne pro-unità. Nonostante mancassero diversi importanti terreni, ad esempio, si è proclamato il Regno d'Italia proprio dopo la conquista del Sud per cominciare ad estirpare dalle menti meridionali qualsiasi tipo di indipendenza, di autonomia o di intellettualità. La loro mente è stata straziata inculcando loro la convinzione di essere davvero inferiori, le loro città distrutte, i loro abitanti deportati e le loro donne stuprate. Ma non ci sono ricordi di tutto questo. C'è, anzi, la beffa di festeggiare il loro eccidio. Il Regno d'Italia è una truffa ed una colonia. Quando una nazione non unisce vuol dire che ha fallito. Pertanto va distrutta.

Ma, direte voi, come è possibile non essersi ripresi dopo 150 anni? Se avevano davvero la flotta più potente d'Europa, come mai hanno ceduto a Mille umini disarmati e incapaci di combattere? La verità è che i Mille di Garibaldi non hannno dovuto far altro che avanzare. Lo scontro non ci fu affatto. I Borbone avrebbero potuto schiacciare quella misera Armata Brancaleone come una mosca. Non avvenne. Napoli, la capitale degli intellettuali, non aveva potuto fare a meno di richiamare noti esponenti della massoneria i quali non attaccarono i loro confratelli (come avvenne nella Guerra di Indipendenza Americana). Gli scontri furono assolutamente ridicoli. La massoneria napoletana, però, era contraria al governo dei Borbone così hanno voluto distruggerlo definitivamente anzichè organizzare un plebiscito fasullo ma pacifico come in Emilia Romagna, in Toscana, in Umbria e nelle Marche. I Borbone furono uccisi e sconfitti con brutalità il 1° ottobre 1860 nella Battaglia del Volturno dai garibaldini (di cui non uno era italiano. Tutti africani, svizzeri o tedeschi) e dalla massoneria inglese che, ovviamente, aveva tutto l'interesse di conquistare una terra tanto importante per i commerci sul Mediterraneo.

In conclusione, l'unità d'Italia si basa sul tradimento, sull'alterazione delle menti e dei documenti, sui complotti e sulla sottomissione. Si basa sullo sfruttamento, sulla violenza, sulla cattiveria. Io di certo non mi sento italiano, non voglio essere figlio di questa relatà e senz'altro boicotterò qualsiasi festeggiamento. Io non festeggio 150 anni di sottomissione e tu?

giovedì 27 gennaio 2011

Giornata della Memoria. Riflettiamo sui suoi significati.






Oggi, 27 gennaio, è il 66esimo anniversario dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz da parte dell' Armata Rossa e la liberazione dei pochi ebrei sopravvissuti. La ricorrenza è legge in Italia (legge n. 211 del 20 luglio 2000), e dalle Nazioni Unite "al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei".

Indubbiamente, questa è una data da tenere a mente in segno di rispetto per le sofferenze, le ingiustizie, le torture e gli orrori subiti dalla popolazione ebraica rinchiusa in questi campi di concentramento. Furono sterminati quasi 6 milioni di ebrei e numerossisimi nemici politici di Hitler, omosessuali, zingari, malati di mente, portatori di handicap e testimoni di Geova. E' stata una delle più grandi atrocità della storia, è stata una cattiveria ingiustificata (fino ad un certo punto), senza nessun fondamento logico. Ciò che stupisce è la cattiveria dei soldati, la durezza, la crudezza, la violenza dei soldati che dovevano eseguire gli ordini: erano stati ridotti ad esseri incapaci di pensare, a massa informe e senza spina dorsale.
Ciò che è successo è una gravissima ingiustizia che tutti vorremmo fosse cancellata. Guai dimenticare una accaduto tanto grave, una tappa tanto nera della storia. Eppura c'è ancora chi la nega, chi sostiene che nulla sia accaduto con l'unica "prova" che, negli appunti di Hitler, non è mai stato trovato un progetto di sterminio della razza ebraica. E' il cosiddetto negazionismo. In Italia vogliono far passare una legge che stabilisca l'illegalità di pensieri del genere e, credo, sia un gesto di cui lo stesso Hitler sarebbe stato molto fiero. Non si può proibire la libertà di pensiero e la libertà di interpretare fonti storiche. Ognuno ha il sacrosanto diritto di pensare ciò che vuole: se qualcuno pensa certe cose, avrà su di se il peso dell'ignoranza, il più grande peso possibile.

Ciononostante, questa data non deve diventare un lutto nè una celebrazione. Ogni anno, tutti gli anni, ci propinano sempre i soliti film, i soliti programmi, i soliti temi nei talk shows, le solite testimonianze, le solite storie sulle deportazioni, sulla cattiveria dei soldati, sui treni che percorrevano le strade gelate d'Europa. Oramai sono sempre gli stessi personaggi che esprimono gli stessi pensieri, che propongono le stesse cose ogni anno. E' un accaduto ormai diventato esaspertante, è un argomento noto e stranoto rovinato dai media, dall'enfatizzazione di ogni minimo particolare (ricorda molto la vicenda di Sarah Scazzi dal mio punto di vista). E, come molto spesso accade, per celebrare, per dare importanza, per rendere fede ad una giustizia se ne trascurano altre. A nessuno viene in mente le altre vittime degli altri regimi totalitari? Ai massacri delle guerre di etnie, alle guerre di indipendenza, alle guerre di secessione? Perchè non parlare delle violenze che attanagliano le popolazioni di tutto il mondo? Vi hanno fatto qualcosa di male i 20 milioni di morti nell'Unione Sovietica, i 65 milioni in Cina, i 2 milioni in Corea del Nord, i 2 milioni in Cambogia, il milione e 500 000 in Afghanistan e tanti, tantissimi altri morti durante i regimi comunsiti? Perchè nessuno si ricorda mai delle oppressioni, delle torture, dei massacri nelle teocrazie isalmiche, nelle guerre di indipendenza delle colonie africane, delle rivolte in Tunisia, dei regimi comunisti che ancora esistono in Asia e delle dittature fasciste sudamericane? A nessuno importa di questa gente? Interessano solo i 6 milioni di ebrei? E tutti i migliaia di massacri sconosciuti ai più? Che dire dei quasi 500 000 morti meridionali nel campo di concentramento di Fenestrelle istaurato da Vittorio Emanuele per combattere il brigantaggio? E degli stermini degli "eretici" del Tribunale d'Inquisizione nel Medioevo? Alle persecuzioni religiose? Perchè non ricordare tutti i sostenitori dei diversi re, delle democrazie morti? E gli scienziati perseguitati dalla Chiesa? Nessuno si ricorda di questi morti? Contano solo gli ebrei? Bene, io non ci sto. Gli ebrei odierni sono le persone più ricche del mondo, vivono ancora nel vittisimo dopo 66 anni, vivono delle ceneri di questa tragedia. I primi speculatori di questo terribile massacro sono gli ebrei stessi.

In sostanza, io sicuramente verrò definito antisemita o nazista (ignorando tutti i miei articoli). Non sono né l'uno né l'altro. Sono solo una persona che vuole e pretende uguaglianza per tutti. Il principio è proprio questo: o per tutti o per nessuno. Mi rifiuto di festeggiare o di sentirmi addolorato per le passate sventure di una popolazione che ora vive tra agi e lussi dimenticando, ignorando tutte le popolazioni le cui sventure e massacri subiti non sono mai finiti e non vengono ricordati da nessuna legge, nessuna giornata. Rimane solo il loro sangue e il loro sterminio nella più totale indifferenza.

mercoledì 26 gennaio 2011

Il Giornale di casa Berlusconi: come fa ad esistere ancora?

Stamattina, per cercare di ampliare i miei orizzonti, sono andato in edicola a comprare il Giornale di Feltri. Ad essere sincero, ero anche curioso di vedere un giornale di cui si è tanto discusso. Credevo, piuttosto, di trovare un quotidiano tipo Repubblica (un quotidiano, cioè, con tutte le sue fazioni e realtà modificate ) ma a favore di Berlusconi. Invece io sono rimasto assolutamente sbigottito, ero esterrefatto. Qualsiasi cosa (tutto di tutto!) è scritto solo ed esclusivamente per difendere Berlusconi. Ecco la prima pagina:





E' un'indecenza nel modo più assoluto. E' un continuo attacco agli oppositori di Berlusconi senza alcuna autocritica, senza un biriciolo di onor del vero o di amore della verità. Mancano le fondamenta del senso del giornalismo. Invece di parlare dei fatti gravi dal punto di vista morale del loro padrone, mette a nudo le amoralità degli oppositori (a prescindere se siano storie fondate o meno. E' come se un calciatore, dopo che un giornalista gli avesse dato un brutto voto riguardo alla sua partita, pubblicasse il giorno dopo un video dello stesso giornalista che fa una figuraccia mentre gioca a calcio. Non ha nessun tipo di fondamento). Non può mancare, ovviamente, un attacco alla magistratura e alla televisione l'una colpevole di trattare Berlusconi come tutti gli altri e l'altra di far parlare personaggi scomodi per il regime (indipendentemente se li apprezziate o meno).

Va bene, abbiamo dato un'occhiata alla prima pagina. Ci sarà qualcosa di interessante senz'altro continuando a sfogliare. Sarà un giornale fazioso ma fondamentalmente onesto. Ahimè, nulla di più falso. Andando alle pagine 2 e 3 è possibile leggere la geniale filippica di questo imparziale e corretto giornale nei confronti di Fini, di Fli e dei suoi guai giudiziari (se l'inchiesta riguarda Berlusconi è tutto falso e senza prove, ma loro possono infangare e diffamare chi vogliono, questo credo sia sottinteso).
A pagina 4 invece assistiamo ad una foto di Berlusconi bello come il sole che invita tutto il Pdl a rimanere unito contro i veleni e i comunisti.

A pagina 5 è addirittura pubblicata un'accusa a Santoro di aver spinto al suicidio un maresciallo dei carabinieri con le sue accuse. Ovviamente tutto questo è documentato da prove scientifiche e serie, mentre invece dire che il ministro La Russa abbia aizzato la folla ad uccidere due carabinieri durante una manifestazione del Fronte della Gioventù negli anni '70 è pura pretensione.A pagina 6, invece, c'è forse l'articolo più bello di tutto il giornale: un attacco a Ballarò, Annozero e L'Infedele accusando questi programmi di insultare e di "avere un unico obiettivo:demolire Berlusconi". Ma non conta che è stato proprio il premier ad insultare tutti i presenti in studio per poi chiudere il telefono a Ballorò, che la cosa si sia ripetuta l'altro ieri su La 7, che ad Annozero abbia addirittura minacciato Santoro e che sul Tg 4 Emilio Fede ha "lanciato un ultimatum" a tutti coloro che osavano parlare del caso Ruby. Segue un bell'articoletto che non sto qui a ripetere. Sarebbe solo uno spreco di spazio sui server. Sono, invece, ansioso di riportare integralmente l'articolo di pagina 21:

"Napoli e lo sciopero fai-da-te. Che cosa ci si inventa a Napoli e dintorni pur di non lavorare? Ecco l'ultima trovata: donare sangue il giorno dello sciopero dei metalmeccanici proclamato dalla Fiom per il 28 gennaio. Un gruppo di lavoratori pubblici e privati, indispettiti dalla mancata adesione della Cgil all'agitazione, hanno escogitato il modo per solidarizzare con i colleghi di Pomigliano e Mirafiori. Lo 'sciopero fai-da-te' prevede che queste persone il 28 si asterranno dal lavoro perchè donatori di sangue. In questo modo, si legge in una nota, 'avremo il diritto previsto per legge di assentarci dal lavoro, esprimeremo la nostra solidarietà ai metalmeccanici e alla Fiom, daremo per scelta in nostro sangue alla collettività e non per costrizione a Marchionne e a Fiat'. Ma dopo il prelievo parteciperanno ai corte?"

L' articolo non è firmato, ma provo tanta pietà per colui che l'ha scritto. Infatti egli/ella è schiavo/a di ben tre cose: dell'ignoranza, il giogo più pesante; del suo padrone Silvio Berlusconi, verso il quale avrà un rapporto di assoluta devozione forzata (deve essere costretto/a a dire che 2+2=3 se il suo padrone gli ordina di dire così); dei soldi (per guadagnare 10 euro dovrà leccare i piedi al padrone in tutti i modi possibili ed immaginabili). Se a Napoli hanno trovato l'ennesimo modo di non lavorare, senz'altro l'autore avrà migliaia di tecniche che gli consentono di guadagnare i soldi senza muovere un dito. Si vergogni e veda a cercarsi un vero lavoro anzichè spillare i soldi pubblici.

Continuiamo a sfogliare il ridente giornale. Voi direte: "si può essere faziosi su tutto, ma la cultura e bipartisan". Lo pensavo anche io prima di dare un'occhiata alla "pagina culturale". Ecco una foto:


Una vergogna. In poche parole stanno osannando un certo Eugenio Corti dicendo che il sistema non l'ha voluto riconoscere nella letteratura italiana perchè anticomunista. Ovviamente bisogna trovare un demonio anche in questo, un nemico inesistente, un castello di carta. La cosa ancora più scioccante è che, nella pagina della cultura, scrive anche Vittorio Sgarbi, personaggio noto e apprezzato da alcuni per via dei suoi insulti e le sue urla. Cos'altro c'è? Ah sì, una bella pubblicità sul miglioramento dell'assistenza sanitatia, della riduzione delle liste d'attesa nel Lazio, addirittura una pubblicità su un miliardo di euro speso dal governo per la disoccupazione giovanile, sull'aumento delle ore di lavoro, i soliti fattarelli per screditare esponenti dell'opposizione (ormai non si contano più), le lettere dei lettori che sanno parlare solo della storia di Berlusconi vittima del sistema comunista che governa l'Italia e poi? Ah già, la ciliegina sulla torta è la definizione del libro Terroni di Pino Aprile un "pamphlet per tifosi". Ennesimo tentativo per gettare fango sul sud tramite la divulgazione di cose false, inventate, create per far perdere al Meridione il loro senso di appartenenza alla terra, per oscurare le ricchezze che avevano e per far credere allo schiavo non solo di non esserlo, di non esserlo mai stato e mai lo sarà, ma che la sua condizione da schiavo sia la migliore possibile. Se non è dittautra questa...

In conclusione, questo è senz'altro l'oggetto più sporco, più corrotto e disonesto che abbia mai varcato la soglia di casa mia. E' un giornale dove traspare odio, razzismo, diffamazioni, violenza e incitamente al disprezzo altrui. Mai nessuna notizia sarà vera. E questo che dico non è prevenzione o mancanza di confronto: non vi è alcun confronto possibile con robaccia simile, non è difesa di qualche ideale o progetto col quale rapportarsi: è semplice fango, menzogna, dittatura, creata allo scopo di lavare il cervello alla popolazione. E' un giornale in cui non si fa altro che difendere Berlusconi e ad attaccare i suoi oppositori con metodi stalinisti, con cattiveria, con articoli subdoli e cattivi in ogni pagina, in ogni tema trattato. Anche andando alla pagina dello sport troverete insulti su Santoro, Travaglio o Saviano. E' un giornale pericoloso. E' un giornale che inganna. E' un giornale dove Sgarbi si permette di dire che "spiare le escort costa più della cultura" quando non c'è mai stato un governo che abbia apportato simili tagli alla cultura e alla ricerca (indipendentemente da come voi la pensiate), che prende in giro i suoi lettori dicendo l'esatto contrario di ciò che è. Se una relatà è scomoda, ripetono l'esatto contrario in ogni occasione disponibile. E' un giornale basato sulla cattiveria. Invito tutti voi a non leggere simile robaccia, a boicottarlo al fine di farlo chiudere. Altrimenti non ci meravigliamo si si hanno spettacoli come questo.

giovedì 6 gennaio 2011

La Rete, i social networks e Facebook. Così la profezia di Orwell è compiuta


Siamo ormai nel 2011, un'età impensabile per tantissimi. Nella storia del cinema e della letteratura si è sempre scritto o girato qualche libro o film con un titolo recante un anno molto lontano, in cui si descriveva un futuro bello e terribile al contempo. Mi vengono in mente 1984 scritto nel 1948, 2001:Odissea nello spazio girato nel 1968 ma ispirato a La Sentinella di Arthr Clarke scritto sempre nel 1948,oppure negli anni '40-'50 Io Robot di Isaac Asimov. Tutti hanno descritto un futuro lontanissimo per l'epoca, un futuro fatto da progresso sregolato, intelligenza artificiale più avanzata di quella umana, macchine che si ribellano,che provano sentimenti,che prendono il sopravvento sull'uomo,viaggi su Giove e altre pazzie impensabili anche ora. Tralasciando il significato intrinseco dei suddetti film o libri, la maggior parte delle cose descritte non ha avuto luogo. Ma io credo che ci sia stato un libro che ha previsto tutto questo.

Ovviamente mi sto riferendo a 1984. Ho già scritto un articolo corposo su questo aggiungendo anche la differenza con Brave New World di Huxley (per chi è interessato lo può trovare qui). Però non ho sottolineato molto un aspetto che a mio parere è importantissimo. Chi ha letto il libro può facilmente arrivare alla conclusione che Orwell ha previsto l'invenzione di telecamere e di televisioni e di usare le stesse come mezzo di lobotomizzazione di massa. Ma ancora più importante,a mio parere, è la funzione che avevano i teleschermi. Essi proiettavano l'individuo in una realtà virtuale ove poter essere sotto stretto controllo. I più tartassati da questo controllo tecnologico erano i membri del Partito Esterno i quali dovevano solo lavorare senza conoscere in alcun modo le funzioni e gli scopi del Ministero. I Membri del Partito Interno invece avevano il privilegio di spegnere i teleschermi quando volevano a patto che non superassero la mezz'oretta di spegnimento. Erano esenti solo coloro che avevano un ruolo e stretta collaborazione col Gran Fratello e gli ultimi della scala sociale, i prolet convinti che da loro non ci si poteva aspettare alcun tipo di ribellione. Notate differenza tra il romanzo e la realtà?

E' noto che la tv serve solo da strumento per rimbecillire la popolazione senza lasciar trasparire un minimo di cultura,salvo qualche film decente in via del tutto eccezionale. Il risultato di questo rimbecillimento generale è mostrato molto bene nel video postato nel precedente articolo che io non riesco a togliere dalla mente. La tv ha prodotto milioni di teste incapaci di pensare o di avere una propria autonomia, ha prodotto un'unica massa abnorme,informe,svuotata di tutto. Non è questione del singolo programma, è inutile fare l'ennesimo discorso qualunquista e improduttivo tipo:"è colpa del Grande Fratello","è colpa del Tg1","è colpa di Studio Aperto". E' un qualcosa di intrinseco alla tv, presente nel concetto stesso trascendentale. La televisione connette migliaia e migliaia di persone in un unico programma, un'unica frequenza amalgamandole benissimo qualunque sia il programma in questione. Tutto questo è noto a molti. Purtroppo,il mito di internet libero,della rete come unico mezzo di informazione libero è crollato. La rete non è affatto lbero,anzi, sta sostituendo la tv come mezzo di lobotomizzazione. Sono presenti siti dove si propone vera stupidaggine, ci sono siti nati al solo scopo di infastidire altri utenti, altri creati solo per diffondere insicurezza e stupidaggini. Internet, però, è anche cultura. Se fatto buon uso può davvero essere un potente mezzo.Purtroppo c'è un rovescio della medaglia.

Internet è costantemente controllato da forza dell'ordine che applicano censure passate sotto silenzio. Non appena un utente si registra su una piattaforma si attiva un meccanismo per cui il webmaster e la polizia postale si impropria dell'indirizzo IP dell'utente e quindi è facile risalire all'indirizzo e persino al numero di telefono, in casi estremi persino alla partita IVA,codice fiscale,codice iBan e numero di carta di credito. Nella gran parte dei siti su internet,specie i social networks, vige una vera e porpria dittarua da parte del creatore. Sui social network, erti a libera informazione e strumento di ribellione, c'è una censura tremenda e tutti sono sotto un infallibile controllo virtuale. Così facendo si ha sempre una popolazione mondiale,non italiana,sotto controllo e tutti registrati in modo da conoscere tutti i loro spostamenti. Una facile critica a questo mio commento sarà una cosa del genere:" E' un discorso generalizzante. In internet c'è lo sfigato che non ha nulla da fare,c'è la ragazzina stupida che cerca di flirtare con più ragazzi possibile,ma sui social network corrono anche molte informazioni che in tv non comprariranno mai. Molti hanno aperto gli occhi grazie ad informazioni prese dalla rete. Poi su Facebook e sui social network sono iscritti anche molti gruppi di sinistra e persino anarchici che non hanno sicuramente nulla a che fare con il governo attuale". Rispondo immediatamente.

Non metto in dubbio che Facebook,come ogni altra cosa al mondo,ha i suoi lati negativi e positivi. E' un mezzo spersonalizzante e massificante, il trionfo della globalizzazione made in USA. Inoltre è una società a scopo di lucro, ogni utente,ogni post è un guadagno in termini monetari per i proprietari. Inoltre non discuto che qualche persona con idee non da buttare si possa iscrivere,ma nel qual caso sarà controllato come una pedina. Vorrei sorvolare il discorso sui rivoluzionari da Facebook,bamboccioni ridicoli,che si riempiono la bocca con parole di cui non conoscono il significato e vogliono fare i ribelli estremisti perchè "fa figo" tappezzare la loro pagina con gigantografie di Chè Guevara o di Mussolini, ma persone che vogliono far qualcosa di serio non perdono certo il loro tempo su Facebook. Se per caso si iscrive qualcuno di potenzialmente pericoloso,è comunque sotto strettissimo controllo e,anzi, sarà un mezzo in più di identificazione.

Così è compiuta la profezia di Orwell con un misto di Huxley e di Asimov. Tutti sotto stretto controllo,nessuna via di fuga e la cosa più grave è che gli utenti si iscrivono "per loro volontà" senza nessuna coercizione. Invece la loro volontà non esiste. E' distrutta da ore di tv,di fiumi di parole sui gionali sulla fama di Facebook e di come possa essere "utile ed importante". Il vero profeta sulle sorti dell'umanità non è Gesù nè tanto meno Maometto. E' Orwell. Stanno comprando tutto e tutti. Il sistema inglobante e massificante per paura di una popolazione unita.

martedì 4 gennaio 2011

La Manifestazione dell'Amore PDL - Video allucinante


In preda ad una crisi maoschista ho digitato su you tube manifestazione pdl e posso affermare in tutta sicurezza che è il video più allucinante e orrendo che abbia mai visto. E' spaventoso,fa paura. Troverebbe il suo poso in un film distopico. Se Orwell,Huxley o Kubrick avessero potuto guardare certe cose avrebbero realizzato dei libri-shock che sarebbero rimasti nel patrimonio della letteratura internazionale. E' peggio di quel che pensassi. Ho scritto molti articoli al riguardo di Berlusconi, del Pdl e dell'intero sistema politico italiano e non,quindi non vorrei essere ripetitivo, inutile ripetere sempre le solite cose. Sono passati ben 9 mesi da quando il video fu girato,ma certa gente esiste tutt'ora ed è pià agguerrita di prima. Vorrei condividere il mio shock con i lettori di questo blog. Allucinante,spaventoso,non trovo altre parole

domenica 2 gennaio 2011

Li Chiamarono Briganti.Un film,una bocca tappata.

Salve e auguri di buon anno a tutti i lettori.Auguro a tutti voi un 2011 all'insegna della felicità e della speranza,cosa che non deve mai mancare neanche in situazioni disperate come la nostra.


Nell'augurare un buon anno ,vorrei impegnarmi a diffondere il film Li chiamarono...briganti
datato 1999,forte manifesto revisionista utilizzato in molti comizi ed università come documento antirisorgimentale. Il film narra dei soprusi e degli abusi del Savoia e dei coloni del Nord che sottomisero il Sud Italia con la scusa dell'unità e della fratellanza, non mancano molte scene forti.Fortunatamente, l'argomento in questione si sta diffondendo molto sul web e nelle librerie con numerosi libri al riguardo. Il film in questione contiene molti documenti storici preservati nell'Archivio di Stato e mai pubblicati. Per paura di diffondere la verità, fu ritirato dalle sale cinematografiche dopo poche settimane dall'uscita.Grazie ad internet,sta tornando in auge tra i pochi eletti con un QI tale da non usare la rete solo ed esclusivamente per Facebook e per la pornografia e da non essere lobotomizzati in alcun modo.


Qui si trova il torrent del film. Per scaricarlo è sufficiente cliccare su "Download Torrent". Richiede uTorrent per essere scaricato


Mi raccomando,diffondiamo il torrent su tutti i vostri blog e siti. La verità va diffusa